UN MONDO DIVERSO È POSSIBILE

di Fabio Volino

Introduzione
Con queste storie inizia una nuova impostazione per la testata! Buona lettura!

Capitolo Primo
SE QUESTO TI RENDE FELICE...

Da qualche parte nel North Carolina.

Un uomo, librato in volo, osserva un edificio abbandonato, sperduto in mezzo ad una distesa in cui non vi è alcuna traccia recente di civiltà. Poi quest' uomo tende la sua mano destra e, un secondo dopo, l' edificio viene spazzato via.
"Perfetto, davvero perfetto" pensa sorridendo. Accanto a lui un misconosciuto superessere e nella sua mano sinistra uno strano aggeggio.

Base aerea di Fort Baxter.

"Avanti, voi!" urla un generale "Voglio quelle armi caricate su quei camion entro un' ora!".
"Non le sembra di chiedere un po' troppo, 'generale Donaldson'?".
Lui si volta per trovarsi di fronte ai... Vendicatori! Inizialmente arretra di un passo, poi si fa avanti: del resto sono solo tre.
"Chi vi ha dato il permesso di entrare?".
"Chi ha dato a lei, piuttosto" ribatte Wasp "Il permesso di portare via quelle armi? Ed ora basta darsi del lei: hai voluto giocare la carta più rischiosa ed hai perso come sempre, Corruttore!".
Il telepate fa una faccia stupita, poi osserva intensamente la leader del gruppo ed i suoi compagni, Scarlet e Wonder Man, ed esclama:"Combattete tra di voi!".
Ma non accade nulla.
"Puoi ripetere, per favore? Non si è sentito" dice Simon Williams.
"Ho... ho detto...".
"E poi, scusa, combattere tra di noi?
È una cosa così patetica, ormai, di peggio c'è solo il costume verde che indossavo un tempo".
"Forza, Corruttore, riprovaci" si fa avanti Janet "Se non mi fissi intensamente negli occhi non ce la farai mai".
"Oh, andate a farvi fottere!" esclama Jackson Day voltandosi e fuggendo via.
"Mai una volta" commenta Wonder Man "Che alzino le mani e si arrendano, mai. Ma perchè coltivano queste false speranze?".
"Lo inseguiamo?" chiede Scarlet.
"No" risponde Wasp "Diamogli l' illusione di avercela fatta: la delusione conseguente sarà ancora più cocente".
"Uff... Uff..." ansima intanto il Corruttore "Non mi seguono, non mi seguono. Gli avrò messo paura. Ce l' ho fattaaaaaahh...". L' urlo si conclude quando il mento del criminale sbatte violentemente sul pavimento. Lui si guarda dietro e vede... Visione!
È emerso dal pavimento ed ha afferrato le sue gambe con le mani: i vantaggi dell' intangibilità parziale.
"Allora?" chiede il sintezoide affondando un piede nel petto del Corruttore, che ancora non prova dolore.
"Allora cosa?" chiede a sua volta Jackson Day.
"Cos' hai da dire a tua discolpa?".
"Discolpa?".
"Tempo scaduto". Un dolore fulminante, poi il Corruttore sviene.
Poco dopo giungono sul posto anche gli altri tre Vendicatori:"Non credo che costui abbia un grande futuro come imbonitore" dice Wonder Man.
"Si chiederà costantemente in prigione come mai i suoi poteri non abbiano funzionato su di noi" afferma Wasp "Inizierà a dubitare delle sue stesse capacità. E non saprà mai la verità. Stupendo".

Palazzo dei Vendicatori. Qualche giorno prima.

"Abbiamo finito, Janet" annuncia Tony Stark, Scarlet accanto a lui*.

* Questa scena si svolge poco prima di Iron Man 14

"Siete stati più veloci di quanto avessi sperato" commenta Wasp.
"Ci lavoravamo già da prima dell' Inferno del resto" argomenta Wanda Maximoff.
"Certo che paiono così piccoli".
"Ma il loro potenziale è enorme" dice Iron Man "Questi microchip sottocutanei ci impediranno da ora in poi di essere controllati telepaticamente, misticamente o roba del genere. Per il resto non influiscono su alcuna funzione vitale, anzi, in un certo senso sei più libero di prima".
"Insomma non saremo più i burattini nelle mani di qualche folle che magari non ha altra idea migliore che farci affrontare qualche altro supereroe".
"Esatto".
"Una bella liberazione, se proprio volete saperlo" afferma Scarlet.
"Però, Tony" esclama Wasp "Non credevo mai che un giorno ti saresti ricreduto su... alcune cose".
"Su molte di quelle 'cose' sono ancora scettico e credo ancora che la scienza possa dare una risposta ad ogni domanda. Ma in attesa di quelle risposte... perchè starsene con le mani in mano?". Poi ad un tratto l' industriale ha un attacco di vertigini.
"Tutto bene?" chiede Wanda.
"Credo di sì: troppo stress e fatica ultimamente, meglio che mi prenda qualche giorno di riposo. Vedrete che non è nulla di grave".

Ora.

È la prima volta che questo concentrato di scienza e magia li salva. Non sarà l' ultima. Tornati alla base i quattro si incontrano con Iron Man.
"Ed il nostro primo collaudo è stato un successo" annuncia Janet.
"Ah, bene, sono molto felice" commenta Iron Man.
"Ora impianteremo subito questi microchip negli altri Vendicatori. Ed un altro problema è risolto".
"Davvero grandioso" dice Iron Man "Ora scusate ma...".
"Ehi, Iron Man" lo blocca Wasp "Qual è il vero nome di Occhio di Falco?".
"Il... vero nome di...".
"Scarlet, bloccalo". Lei lo fa. "Ok" continua Wasp "
È chiaro come il sole che non sei l' Iron Man che conosciamo, sei un pessimo imitatore anzi. Ora vuoi dirci chi sei oppure... Visione". Senza che la donna debba aggiungere nulla il sintezoide piazza una mano nel centro del petto di Iron Man. "Dirò a Visione di solidificare la sua mano".
"Fa molto male" precisa il sintezoide.
"Ehi, ok, ok, state calmi" dice Iron Man sollevando il suo visore "Sono Harold Hogan, mi conoscete no? Ho preso il posto del precedente Iron Man per... beh per ottimi motivi".
"Tipo il fatto che sia in questo momento in degenza all' ospedale?".
"Sì, perchè... Ehi, ma voi come fate a sapere che Tony... che lui...".
"Il concetto di amicizia ti sfiora la mente?".
"Il concetto di... Oh sì, sì certo".
"Perché non ce l' hai detto prima chi eri?".
"Era necessario?".
"Nel tuo caso sì".
"Ehi, guardate che sono già stato Iron Man una volta".
"Già, hai proprio lasciato il segno in quell' occasione. Ora Wanda ti dirà alcune cose che devi sapere e che non dovrai riferire a nessuno, visto che ho come l' impressione che rimarrai un po' con noi".
Mentre Scarlet porta Happy in un' altra stanza, Wonder Man si avvicina a Janet:"Allora?".
"
È un imberbe che crede di poter entrare nel gioco dei grandi" commenta Wasp "Prevedo grosse delusioni per lui e, speriamo di no, guai per noi. Ora, però, vediamo di contattare Tony, così potremo passare al problema successivo: Ultron!".

All' esterno del carcere di Ryker's Island.

"Eccoti qua, Vinnie" pensa Jeff Mace alias Capitan America "A quanto pare avevi proprio ragione: sei uscito subito di prigione. E come puoi non vedere, sono stato di parola anch' io e ti seguirò come un' ombra. È inutile che ti guardi intorno, tanto non vedrai che il nulla attorno a te, un nulla che riempirai sicuramente col tuo vecchio hobby. Stavolta però...".
Vinnie si allontana, ma Cap non lo molla.

Madison, Wisconsin.

"Una rapina facile, facile. Vero, John?" chiede un uomo.
"Non poteva essere altrimenti, questa è una città senza supereroi a rompere le scatole, del resto".
Quando il tetto sopra di loro viene violentemente sradicato, i rapinatori capiscono di aver commesso un grande errore:"C'è una cosa che odio di più dei ladri" dice Atlas "E sono i ladri ignoranti!". In pochi secondi i due malviventi sono fuori gioco.
"Ottimo, Atlas" dice un poliziotto presente sul posto "Ora questi se ne vanno dritti in prigione e non potranno addurre come eccezione l' essere stati catturati da te".
"Già, ho compiuto un atto perfettamente legale" ribatte Erik Josten, che poco dopo abbandona la scena e ritorna in abiti civili, giusto in tempo per andare... a scuola! Una strana vita la sua: ex soldato fedele a Heinrich Zemo, entrò in una delle prime formazioni dei Signori del Male col nome in codice di Power Man. Non fu mai però una vera spina nel fianco di nessuno, si fece addirittura fregare l' alias da Luke Cage e, dopo anni di oblio, ritornò alla ribalta col nome in codice di Golia (non che fosse il primo neanche stavolta). Ma fu solo coi Thunderbolts che Josten trovò una sua vera identità: Atlas, come l' essere che sorreggeva sulle sue spalle la volta celeste. E di pesi, di fatiche, di responsabilità, Josten ne ha dovuto sorreggere molte ultimamente: dopo essere stato graziato è tornato nella sua città natale, dove poco tempo dopo lo ha raggiunto un inatteso ospite.
La campanella finale del liceo di Madison risuona e pochi secondi dopo una marea di studenti si riversa all' uscita, tra questi vi è anche Charlie Burlingame, ovvero Carbone.
"Come è andata?" chiede Erik.
"Come al solito" risponde il ragazzo.
"Ti va una bibita prima di tornare a casa?".
"Certamente".
I due si dirigono verso un bar lì vicino, dove sono abbastanza conosciuti. Così, dopo aver preso posto su due sedie:"Sai, ancora non riesco a credere che mi abbiano indicato come tuo tutore" afferma Erik.
"Eppure... non c' era altra scelta" ribatte Charlie "Occhio di Falco si occupa già di Jolt, mio padre è scomparso da una vita e non ho altri parenti prossimi. E poi a me piace stare qui".
"Ma perchè io? Perché non Melissa? O qualche altra brava persona?".
"Forse perchè ti sottovaluti, Erik" dice in quel momento una voce dietro di lui, che si volta trovandosi di fronte a...
"Occhio di Falco? Abe? Melissa?".
"E c'è anche Hallie!" conclude Charlie.
"Come mai siete qui?" chiede Josten.
"Per rivedere dei vecchi amici" risponde Clint Barton "E per far loro una proposta".

Harlem.

"Ok, Vinnie, stai tranquillo: quei supereroi hanno un mucchio di cose da fare, non si preoccupano di gente come te. E poi guardati intorno, non c'è nessuno. Ok, allora...".
Così, poco dopo:"Amico, hai...".
"Certamente, devi solo dirmi cosa vuoi".
"Guarda che non scherzavo l' altra volta, Vinnie". Questa voce, dietro di lui, oh no di nuovo! "Ma guarda che bell' impermeabile e c'è anche l' imbottitura: non trovi, però, che faccia un po' troppo caldo? Puoi anche farne a meno".
E mentre Capitan America getta in un tombino lì vicino il letale contenuto, il ragazzo che voleva comprare la droga lo abbranca:"No, ti prego! Mi serve, mi serve davvero!".
"L' unica cosa che ti serve è l' aiuto delle persone giuste: vattene via e lascia perdere tutto questo". Il ragazzo non si muove. "Sparisci!" urla allora Mace e lui finalmente obbedisce, il volto impaurito. "Dannazione, ma cosa mi è preso?" pensa Cap "Vedere come certa gente butta al vento la propria vita mi ha fatto perdere le staffe, a volte confido troppo nel buon senso altrui e mai come ora le mie parole di conforto mi sono apparse ipocrite. Davvero deprimente quest' altra faccia della società americana, spero vivamente non sia anche quella predominante".
"Deluso, vero, Capitan America?" lo sbeffeggia Vinnie "Credi che tutti ti inneggino, seguano ciecamente le tue parole, invece...".
Mace lo afferra per il bavero:"Ascoltami bene, un' altra parola e tornerai in prigione su una sedia a rotelle. Tuttavia, nella mia smania di protagonismo, ho lasciato cadere tutta la tua droga e dunque...". In realtà è stata una cosa voluta, ma perchè dirglielo? Perché accontentarsi di un pesce piccolo quando puoi ambire ad una preda più grande? "Dunque mi trovo costretto a lasciarti andare".
Vinnie appare incredulo:"Scommetto che è solo un trucco".
In quel momento la communicard di Mace risuona, è Falcon:"Cap, c'è bisogno di te: Batroc è stato visto aggirarsi nei pressi della tua zona".
"Vado subito" risponde lui, lasciando andare Vinnie, il quale non perde tempo e fugge. "Davvero un tempismo perfetto, Falcon. Ora tocca a te".

Madison.

Poco lontano dal bar in cui sta avvenendo la rimpatriata degli ex Thunderbolts, un' altra familiare figura si aggira furtiva. Da tempo non si faceva vedere, da tempo rimaneva nell' ombra, tanto che in molti si sono scordati di lei. Il suo vero nome è Rachel Leighton, ma è più nota col suo alias, Diamante.
Un tempo faceva parte della Società dei Serpenti, un tempo era la partner di Capitan America, un tempo era una 'Bad Girl'. Un tempo era tante cose. Poi la scomparsa di Steve Rogers in quell' altro universo l' aveva fatta precipitare a lungo nella depressione, che si acuì quando lui tornò e non la cercò (i loro rapporti si erano già interrotti da prima della sua scomparsa, ma Rachel non aveva mai perso la speranza) e soprattutto quando venne data la notizia della sua morte. Priva di un punto di riferimento o di una guida morale, Rachel rimuginò a lungo su cosa doveva fare. Ed ultimamente ha trovato la risposta: tornare al suo vecchio stile di vita. Forse c'è un' altra alternativa, o forse no, ma la coglierebbe se si presentasse l' occasione?
Il suo obiettivo: la casa che ha davanti a sé. Appartiene ad uno stimato possidente terriero ed al suo interno vi è un prezioso quadro di Chagall. Rubandolo e rivendendolo al mercato nero guadagnerà una fortuna, anche se il rimorso (sentimento tempo fa a lei estraneo) per un po' la perseguiterà. Chissà, forse quella che ha scelto non è una grande idea. Ma può fare altro?
Ad un tratto qualcosa attira la sua attenzione: un' ombra passa sopra la sua testa, il che di per sé è strano se si considera che Rachel è appollaiata su un alto albero, ma diviene meno inconsueto quando quell' ombra appartiene ad un uomo che vola. Sta planando verso il basso, evidentemente non gli importa che qualcuno lo noti, verso un bar lì vicino.
Diamante sa, se lo sente dentro, che quel tizio non ha in mente nulla di buono. Sa anche che può fare ben poco contro di lui, eppure... chiamatela follia o spirito indomito (anche questa è una sensazione che non prova da tempo)... non può far sì che agisca impunito. E la rapina? Oh beh, può benissimo aspettare, anzi, meglio lasciarla perdere. Perché, dopo lungo tempo, Rachel Leighton ha finalmente un obiettivo.
È da una vita che non si sentiva così alla grande!

All' interno del bar. Qualche minuto prima.

"Non so, Occhio di Falco" afferma Atlas "Entrare nei Vendicatori... sento che non fa per me. Non sono ancora pronto a compiere il grande balzo".
"Eppure saresti perfetto, Erik" ribatte Clint Barton "Rimarresti qui nella tua zona e l' esperienza certo non ti manca".
"Non metto in dubbio ciò che dici, solo che... mi troverei decisamente fuori posto tra di voi. Non fa per me".
Poco più in là, in disparte, due amici si ritrovano:"Ti trovo in ottima forma, Charlie" dice Jolt.
"Neanche tu sei malaccio, amica mia. Come procede la tua vita nella Grande Mela?".
"Tra alti e bassi: convivo con un nuovo gruppo di amici, ho iniziato ad andare alle lezioni scolastiche e... beh, non dirò che mi piace ma nemmeno che mi fa schifo. E quando Occhio di Falco mi ha offerto l' opportunità di allontanarmi per un paio di giorni dalla solita routine, l' ho colta al volo".
"Ti mancano i vecchi tempi oppure...".
"Credo ci sia una cosa che abbiamo imparato dalle nostre esperienze: che si cresce e si matura in fretta, più delle altre persone. E a questo mondo o ti adegui o sei perduto: secondo me ci siamo adeguati bene".
Ancora più in là due amanti discutono della loro situazione:"Cosa ti sta accadendo ultimamente, Abe?" chiede Songbird.
"Che intendi dire?" controbatte lui.
"Che spesso ti assenti dalla base, ti eclissi, senza dare alcuna spiegazione. Non è che ci nascondi qualcosa?".
"Non del tipo che pensi tu".
"Io non penso niente".
"Sì, invece: credete che, siccome non sono nella vostra posizione, non possa fare la differenza. Rimanere confinato nel garage di quel palazzo... non è una cosa bella da provare".
"E allora perchè non ne parli con me?".
"Perché certi rapporti, certe alleanze, devono rimanere segrete: anche la mia parola d' onore conta qualcosa".
Melissa si alza in piedi:"Senti, Abe, non so cosa ti sia preso, ma non voglio esasperare oltremodo questa discussione. Vado a prendere una boccata d' aria". Detto questo esce precipitosamente dal locale, senza che Jenkins provi a fermarla. La rabbia da smaltire è tanta e la donna potrebbe anche sfogarla col losco figuro che si sta avvicinando, basterebbe solo che alzasse gli occhi al cielo. Ma qualcuno la precede, abbrancandola da dietro e premendole contro il volto un panno imbevuto di cloroformio. Melissa rapidamente sviene, senza poter reagire. Nessuno è stato testimone della scena e l' assalitore carica senza problemi la donna su una macchina: il Power Broker, Curtiss Jackson, pensa sempre a tutto.

Palazzo dei Vendicatori.

"Sì, Visione" afferma Wasp "Quello che ci hai riferito dell' Imperativo Ultron è davvero inquietante. In pratica quell' essere abietto potrebbe ritornare in qualsiasi momento".
"Ed io ritengo fortemente" dichiara il sintezoide "Che la chiave per debellare definitivamente Ultron sia proprio in quest' Imperativo: se lo annulliamo in tutte le sue creazioni, così come ho fatto io, la sua coscienza rimarrebbe in una sorta di Limbo dove non potrà mai più fare del male".
"Sì, ma il problema per una di queste creazioni è trovarla: parlo di Alkhema, come puoi intuire".
"Ci ho pensato, in effetti, e per questo mi serve il tuo aiuto, Tony. Il tuo e quello di... Jocasta".
L' industriale, ancora debilitato per via di un tremendo attacco di cuore, ma che tuttavia non ha esitato ad alzarsi dal suo letto d' ospedale per venire in aiuto del gruppo, appare pensieroso:"Valuteremo la cosa al più presto, Viz. Per ora l' Imperativo è dormiente in Jocasta e così sarà ancora per molto tempo. Ritengo invece doveroso concentrarmi subito sulla condizione di Photon".
Wasp annuisce:"Hai il mio benestare, Tony. Comunque torneremo presto a parlare di Ultron".

Bronx.

"Ecco" pensa Vinnie "Ho addirittura cambiato quartiere prendendo tante di quelle metropolitane da perdere il conto. Voglio proprio vedere se mi trovano ora".
"Ehilà, amico, come vanno gli affari?".
Lo spacciatore si volta:"Oh no, ancora tu!".
"Eh già, il caro Falcon mica ti lascia solo. Cosa hai qui? Oh, il ghiacciolo: ma fa troppo freddo, lascia perdere". L' eroe di colore afferra dunque le bustine di ICE e le disperde al vento.
"Brutto figlio di..." urla Vinnie, tentando di attaccarlo. Ma Sam Wilson blocca il suo pugno, colpendolo poi violentemente al petto. Lo spacciatore si accascia boccheggiando.
"Continua pure così, Vinnie: noi continueremo a perseguitarti" dice Falcon andandosene.
Vinnie tossisce per qualche altro secondo, poi si rialza: che fare? Deve arrendersi? La sorte che gli toccherebbe sarebbe ben peggiore. No, non può darla vinta a quei due: la giornata è ancora lunga e sa a chi rivolgersi per potersene sbarazzare.
"Eccolo che riparte alla carica, Cap.
È proprio senza speranza".
"Dovunque vada, noi lo sapremo grazie al segnalatore che gli ho piazzato addosso" ribatte Mace.

Madison.

"Dunque è questa la tua decisione finale, Erik?" chiede Occhio di Falco.
"Per il momento sì".
"
È stato comunque un piacere rivederti: scusa per la brevità della visita, ma...".
"Già, c'è gente che ha proprio tutte le fortune". Una voce possente, proveniente dall' unico altro avventore presente, sito in fondo al locale, ma come... "Vi starete chiedendo come abbia fatto ad udire i vostri discorsi da così lontano: non è un problema per chi possiede un udito tre volte più sviluppato!".
"Ma... Ma è..." inizia Mach-1 "Chi è?".
"Bah, e pensare che fino a poco tempo fa ero idolatrato dalla folla. Ora, invece, per colpa dei Vendicatori che si sono persino scordati di me, non sono più nulla".
"Aspetta, ora ricordo" esclama Occhio di Falco "Sei Triathlon, l' eroe al servizio della Triune Understanding".
"Un tempo, forse: ma voi avete rovinato il mio sogno".
"Rischiava di rovinarsi ben di più di quello per via di Jonathan Tremont".
"Voi... non potete capire. Il giorno prima sei sulla cima del mondo, ti senti invincibile... il giorno dopo non hai più un posto dove andare, un ideale da seguire. Ti senti perduto. Quando ho intravisto alcuni di voi da lontano ho voluto seguirvi, non so il perchè, la curiosità probabilmente. Ma non ho aggiunto che delusione a delusione".
"Su una cosa ti sbagli" interviene Atlas "Sul fatto che non ti possiamo capire: abbiamo sperimentato anche noi, tutti noi, quella sensazione. Ma non ci siamo trascinati a lungo nella disperazione. E sai perchè? Perché ci siamo concentrati subito su nuovi obiettivi, su altri ideali. Tu ti stai aggrappando ad un passato ormai inarrivabile, trova altre strade e dei tuoi fallimenti potrai solo incolpare te stesso".
"E queste nuove strade me le indicheresti tu?".
"Sì, perchè a differenza di te so assumermi le mie responsabilità".
La discussione non può continuare: perchè in quel momento le mura del locale iniziano a tremare violentemente e, pochi secondi dopo, l' intera struttura viene sollevata in aria. Uno sfoggio arrogante di potere che solo un uomo è in grado di mostrare.
"Graviton!" esclama Jolt.
"Proprio io. E voglio Moonstone, subito!".

Capitolo Secondo
CERCO UN CENTRO DI GRAVITON PERMANENTE

Madison, Wisconsin.

"Voglio Moonstone, subito!" intima Graviton.
Occhio di Falco non pare affatto impressionato dallo sfoggio di potere mostrato dal criminale:"E c'è bisogno di chiederlo in questo modo?".
"Eh, cosa intendi dire?".
"Voglio dire che, se hai una pessima reputazione nel mondo dei supercriminali, non è che tu stia migliorando le cose. Mi dici cosa cambiava se esprimevi la tua richiesta entrando nel bar come ogni essere intelligente avrebbe fatto?".
"Beh, ecco, nulla immagino" risponde titubante Frank Hall.
"Volevi forse impressionarci? Missione fallita. Ma se rimetti tutto a posto accontenterò la tua richiesta".
"Guarda che potrei ucciderti in men che...".
"Ecco un' altra cosa che non ho mai capito: cosa ne ricavi? Nulla, avresti solo centinaia di supereroi alle calcagna pronti a farti la pelle. Il più delle volte il comportamento più giusto da seguire è quello dettato dalla logica, non dalla voglia di strafare".
Graviton rimane in silenzio per qualche secondo, poi fa quanto richiesto dall' arciere e ripristina il precedente stato delle cose. In quello stesso momento giunge sul posto anche Diamante e, vista l' inaspettata congrega di eroi, sta per battersela quando Clint dice:"Atlas, fermala: ci sono alcune cose che voglio chiederle. Ma prima a noi, Graviton, e ti anticipo subito che non sono belle notizie quelle che sto per darti: l' ultima volta che ho visto Moonstone è stata su un lontano pianeta chiamato Kosmos. Si era alleata con Kang, un nazista temporale, ma infine si è ribellata a lui ed ha deciso di rimanere sul pianeta per espiare le sue colpe".
"Vuoi dire che non è più sulla Terra?". L' arciere annuisce e Hall si pone una mano sulla fronte:"Lei... lei era l' unica che poteva aiutarmi: mi aveva indicato di perseguire una nuova via, ma a tutt' oggi non sono riuscito a trovarla, speravo che lei potesse aiutarmi ulteriormente".
"Tutti abbiamo i nostri dubbi, Graviton, e a volte ci tocca risolverli da soli".
Hall non ribatte a quest' ultima affermazione e, constatato che qui non ha più nulla da fare, si libra in volo e si allontana.
"Meglio comunicare ai Vendicatori la sua presenza in questa zona, sono mesi che lo stiamo cercando" pensa Clint Barton che, completato ciò, dedica la sua attenzione a Rachel Leighton. "Diamante, da quanto tempo... Mi stavo proprio chiedendo cosa tu ci facessi qui, pensavo stessi...".
"Non facevo nulla di male" una piccola bugia a fin di bene per Rachel.
"Convincimi".
"Dovrai fidarti di me".
Più facile a dirsi che a farsi: Occhio di Falco conosce Diamante solo di fama ed i rapporti dei Vendicatori su di lei non sono del tutto lusinghieri, anzi. Tuttavia una domanda rimane:"Quali affari ti conducono in questa zona?".
"Non c'è nessuna legge che vieti di andare in giro in costume, fino a prova contraria".
Ottima risposta, non c'è che dire. Clint sta ancora pensando a cosa ribattere quando Mach-1 interviene:"Ehi, dov'è Songbird?".

Harlem.

"Sì, ti dico" esclama Vinnie al telefono "Capitan America e Falcon mi sono alle calcagna, devi aiutarmi".
"Non ti azzardare a venire qui" ribatte una voce all' altro capo "Senti, ti assegno una nuova zona, il Queens. Vai alla pizzeria Vercetti e recati nel vicolo dietro le cucine, lì troverai la merce. Mi raccomando, non farti seguire!". Poi la comunicazione viene bruscamente interrotta.
"Cazzo, cazzo, cazzo!" impreca Vinnie fiondandosi nella stazione metropolitana più vicina, è anche fortunato poichè il treno parte pochi secondi dopo che lui è entrato. Nessuno può averlo seguito ma, a scanso di equivoci, lo spacciatore cambia nella seguente mezz'ora altri quattro treni. Finché non giunge alla sua destinazione, si reca nel vicolo indicatogli e, da una piccola porta, appare una mano che gli consegna i tanto desiderati pacchetti. Vinnie si allontana dalla zona, si piazza lungo un vicolo oscuro ed attende nuovi clienti. Non deve pazientare molto ma, quando inizia a pensare che la sua fortuna stia per girare, vede all' inizio del vicolo stagliarsi la figura di Capitan America.
"Amico, hai...".
"Non ho niente e me ne devo andare" replica lo spacciatore, allontanandosi di buona lena. Dannazione, non riesce a levarseli di dosso! Cocciutamente prova in numerose altre zone, ma ora Falcon ora Mace, con la loro silenziosa e massiccia presenza, lo riportano a più miti consigli. Cosa deve fare per liberarsene?

Palazzo dei Vendicatori.

Nel chiuso della sua stanza, Wanda Maximoff si concentra al massimo per espandere la sua essenza fin dove le è possibile. Sin da quando ha affrontato Null e ha assorbito parte delle energie del Nesso delle Realtà, qualcosa dentro di lei è cambiato, si sente... diversa, ma questa parola da sola è limitativa rispetto a ciò che le è accaduto. Ogni volta che entra in trance mistica, come ora, è come se si sentisse in comunione col mondo circostante: se si impegna a fondo può sentire la foglia che cade da un albero nel parco di fronte oppure il pianto di un bambino in un' altra città. È divenuta insomma una vera e propria forza della natura e come tale si comporta: la sua energia mistica ha posto riparo ai danni di molte città, è una cosa sorprendentemente facile per Scarlet, basta che desideri che le cose vadano al loro giusto posto. Ed i suoi poteri fanno il resto: non è più alterazione delle probabilità, è ben altro ormai. E ci dev'essere qualcos'altro, lo sente.
Wanda esce dalla trance mistica, molto provata. Vorrebbe proprio che quella sedia là in fondo fosse... E nello stesso istante in cui pensa ciò la sedia scompare per riapparire davanti a lei! Scarlet sgrana gli occhi, poi pensa alla sedia nel posto in cui era prima... e riesce ancora nel suo intento! Può teleportare... gli oggetti? Solo quelli? Sempre più curiosa, Wanda chiude gli occhi, si concentra e quando li riapre si trova al piano di sotto, uno stupefatto Jarvis davanti a lei.
"Miss Wanda" esclama "Come è giunta fin qui?".
"Caro Jarvis" ribatte lei "Credo proprio che Wasp sarà felice di sentire la lieta novella".

Da qualche parte.

Lentamente Songbird riprende conoscenza, la luce del sole che filtra da una finestra, le ferisce la vista e le impedisce di vedere in pieno cosa ci sia davanti a lei. Ma l' udito le funziona ancora bene.
"Bentornata tra noi" dice una voce maschile dalla provenienza indefinibile. Melissa prova a replicare qualcosa, ma scopre non di non poterlo fare. "
È inutile che ti sforzi" dice la voce "Mi sono collegato ai tuoi impianti vocali ed ora li gestisco a mio piacimento. Del resto sono io quello che li ha creati e te li ha forniti per interposta persona". Ma di cosa sta blaterando? "Tutti quei tuoi alleati... le Amazzoni, Angar, tutte persone al mio servizio".
Poi un flash di memoria la coglie: lei sbalzata nel passato, David che chiama una persona e dice che sta andando tutto come previsto. Dunque la persona all' altro capo del telefono era il suo attuale rapitore?*

* V. Vendicatori 18

"E sai perchè? Perché solo io ho compreso il tuo vero potenziale, altro che poteri sonici, c'è molto altro e presto sarà mio!".
Songbird non fa nemmeno in tempo a stupirsi che qualcosa accade dentro di lei: sta per essere prosciugata delle sue energie.

Ai confini di Madison.

Uno sconsolato Graviton atterra: e ora dove può andare? Cosa può fare? Cerca disperatamente uno scopo nella vita e l' unica persona che può aiutarlo è irreperibile. La sua è una strada senza uscita.
"E pensare che potresti ottenere molto, molto di più".
Una voce alle sue spalle: Hall si volta e vede:"Nefaria? Ma da dove sei sbucato?".
"Già, sorpreso di vedermi, vero? E che tu ci creda o meno sono venuto qui proprio per te".
Graviton si fa sospettoso:"Per quale motivo?".
"Per il potere. Cos'altro, se no?".
"Il potere tuo o mio?".
"Il nostro: il controllo sulla gravità e l' energia ionica. Una accoppiata che farebbe faville: tu mi aiuti a riconquistare la mia posizione nel Maggia ed io aiuto te... qualunque cosa tu voglia".
"Non potresti riuscirci da solo? E poi, Nefaria, tu che lavori in coppia? Mi suona strano".
"Nella vita a volte è necessario cambiare".
"In ogni caso la tua offerta non mi interessa, non mi presto a queste lotte intestine che non mi riguardano".
"Vuoi pensare solo a te?" chiede Nefaria.
"Cosa c'è di male?" controbatte Graviton.
"Nulla, nulla. Vai pure". Frank Hall si volta. "Comunque avevo previsto tutto ciò ed ho pronta... la mia contromossa!".
Improvvisamente un dolore lancinante coglie Graviton alle spalle, c'è qualcosa sopra di lui e lo sta privando dei suoi poteri!
"Sì!" urla Nefaria "Con questo stesso sifone con cui il Dr. Destino rubò i poteri di Silver Surfer, io ora divento più potente grazie a te, Graviton!".
"Ma da quale tasca enorme l' ha tirato fuori?" è l' ultimo pensiero di Hall prima di svenire.
Poi un crepitio avvolge l' intero corpo di Nefaria, che pare bruciare per le nuove energie ricevute, finchè:"
È giunto il momento del mio riscatto!" grida, inebriato di gioia e follia, alzandosi poi in volo.
Alcuni secondi dopo Hall si riprende, il corpo un dolore continuo. Come ha potuto scendere così in basso, farsi umiliare in questo modo? Un tempo era un celebre scienziato, oggi è una nullità. Sconsolato, volta la testa verso destra e... riacquista la speranza! Il sifone è lì a pochi passi da lui! Ma non può essere vero, Nefaria non può aver commesso una tale leggerezza a meno che... il feedback di potere che ha ricevuto sia stato eccessivo anche per uno come lui: in sintesi, è impazzito e non è più consapevole delle sue azioni. Una controindicazione non prevista.
Lentamente Hall si rialza e, con un enorme sforzo, abbranca il sifone: deve fermare Nefaria e non per il bene comune, ma perchè gli è stato sottratto ciò che è suo. E nessuno può imbrogliare Graviton.

Queens.

"Non capisco, Falcon".
"Cosa, Cap?".
"Tutti quei ragazzi: molti hanno la mia età. Perché si rivolgono a qualcosa che sanno distruggerà le loro vite? Voglio dire, è... inconcepibile".
"Benvenuto nella realtà, amico: pensavi che indossando questo costume avresti combattuto solo ed esclusivamente clown in costume? No, questo non è un divertimento, per niente, e più di una volta ti troverai di fronte a quanto di marcio la gente ha da offrire. Meglio che ti ci abitui alla svelta. E scusa la dura franchezza".
"Immagino non ci fosse altro modo per farmelo capire al meglio".
"Già" conferma Sam Wilson "Ora aspettiamo la mossa finale da parte del nostro amico".

Madison.

"Avete cercato dappertutto?" chiede Occhio di Falco.
"In lungo e in largo" risponde Jolt "Ma nessuna traccia di Songbird, così come nessuno l' ha vista allontanarsi dal luogo".
"Molto strano" commenta Mach-1 "Certo, abbiamo avuto una piccola discussione, ma non è da lei questo comportamento".
"Aggiungiamo a ciò il fatto che la sua communicard non risponde e...".
"Ehi, chi è quello là in alto?" chiede Carbone.
La risposta gli arriva, purtroppo per lui, subito: ad una velocità impressionante Nefaria atterra e, con una raffica direzionata, distrugge in mille pezzi il corpo potenziato del giovane.
"Brutto bastardo!" urla Atlas, ma l' insulto è l' unica sua possibilità di offesa: Nefaria infatti allarga il suo corpo fino a che esso diviene mostruosamente enorme. Poi... esplode, abbastanza sorprendentemente senza provocare alcun danno ai presenti. Infine Nefaria rivolge la sua attenzione a Jolt: attiva in qualche modo i suoi poteri e, con un lampo accecante, la fa crepitare disperdendone l' essenza.
"Molto bene" afferma il Conte "Mi è un po' dispiaciuto eliminare Atlas, ma poteva essere un serio problema come gli altri. Ora siete rimasti solo voi, semplici umani, e mi direte subito dove si trova Songbird!".
"Spero non ti arrabbierai troppo per quello che sto per dirti" dice Occhio di Falco tentando invano di trattenere la sua ira ed il suo sgomento per ciò che ha visto "Ma nemmeno noi abbiamo idea di dove si trovi".
"Bugie!" urla Nefaria facendo librare in volo gli eroi e comprimendo leggermente i loro organi respiratori "Ora una di voi mi risponderà altrimenti soffocherete lentamente".
"Il che sarà comunque il destino finale di tutti noi" pensa amaramente Clint: non riesce ad arrivare alla sua communicard e non vede via d' uscita. Poi, improvvisamente, la salvezza:"Io... Io mi guarderei alle spalle, Nefaria".
"Credi davvero che caschi nel trucco più vecchio del mondo, arciere?".
"Ehi, stronzo!" urla una voce dietro il criminale "Avresti fatto meglio ad ascoltarlo". E Frank Hall cala il sifone sulle spalle di Nefaria: di nuovo il passaggio ha luogo, di nuovo avviene un trasferimento di poteri... e anche qualcos' altro.
"Riconosco quel congegno" pensa Clint "Ma Graviton come ne è venuto in possesso?".
Ma è una domanda la cui risposta dovrà attendere, poichè poco dopo tutto è finito e, davanti ad un Nefaria svenuto, si erge un Graviton trionfante, il quale volge la sua mano verso il Conte e dice:"Sparisci". E, alla velocità di un proiettile, Nefaria viene scagliato in cielo. "Ed ora veniamo a noi" annuncia Hall.
"Oh no, si ricomincia" pensa Triathlon.
"Sapete, finalmente ho compreso qual è il mio scopo di vita: ora che possiedo il potere supremo riplasmerò questo mondo secondo il mio volere... No, arciere, non pensarci nemmeno". E la communicard di Falco viene distrutta e, per andare sul sicuro, Hall distrugge anche il comunicatore di Mach-1. "Ma non finisce qui, ucciderò tutti coloro che si opporranno a questo cambiamento. E voi supereroi sarete i primi a cadere: osservate il vostro fallimento".
Il criminale solleva allora in aria un' automobile lì vicino e la dirige verso due bambine.
"No, fermo!" urla Clint Barton.
Troppo tardi: Graviton cala l' auto sulle due bambine, schiacciandole.
"Ora tocca a voi!" dice poi il criminale.
"Crepa!" urla in quel momento una voce distante, a cui segue una raffica luminosa che colpisce in pieno petto Graviton, il quale ha sentito duramente l' impatto nonostante il suo attuale stato.
"Cosa..." esclama Clint "Jolt, ma sei... Ti sei riformata".
"Sì, un piacevole aspetto collaterale dei miei poteri".
"Ed ora, Graviton, ti faremo molto male" annuncia l' arciere.
"E non stupirti del mio attacco" conclude Hallie Takahama "Dopotutto 'La Giustizia come il Fulmine' è il grido di battaglia dei... Thunderbolts!".

Capitolo Terzo
IL DIAVOLO PU
Ò PIANGERE

Madison, Wisconsin.

Il dolore di un proiettile sparato a bruciapelo può risultare devastante, letale, implacabilmente infinito. Ora prendete questo dolore, moltiplicatelo per mille ed avrete una vaga idea di ciò che sta provando in questo momento Frank Hall, alias Graviton, mentre una raffica continua di proiettili d' acciaio rinforzati al titanio sparati da Mach-1 crea tanti fori nel suo corpo. Hall è teso al massimo: alcuni bossoli riesce a deviarli ed impiega poi tutte le sue energie per richiamare a sé il sangue e tamponare le ferite. Il suo problema è che non ha tempo per fare altro.
"Continuate a premere!" urla Occhio di Falco "Voglio che non abbia nemmeno un secondo di movimento libero". Non gliela lascerà passare liscia, non dopo che ha ucciso due bambine. Inoltre i Thunderbolts hanno dalla loro un vantaggio: Graviton è un imbecille. E, credetemi, questo aiuta molto. Benvenuti a Madison, oggi teatro di un film a sfondo supereroistico:'Tutti pazzi per Melissa'. Il fatto è che manca la protagonista principale.
La raffica di proiettili termina, ma viene immediatamente seguita dalle scariche elettriche di Jolt:"Crepa, crepa, crepa!" urla.
È stata lei a pronunciare quel nome, Thunderbolts: non sa come le sia venuto, per lei è stato quasi spontaneo. Ma trovarsi di fronte ad amici che hanno rappresentato qualcosa di importante nella sua vita... ti spinge a rinverdire i vecchi tempi.
"No, non deve crepare" suggerisce Clint Barton "Solo... friggere!". E detto questo parte una freccia dal suo arco, una elettrofreccia, che si va ad aggiungere alle scariche di Hallie. Il risultato? Migliaia di volt che percorrono il corpo di Hall per svariati secondi. "Triathlon, ora sta a te, non dargli tregua!".
L' ex atleta olimpionico scatta: non ha ricevuto un ordine preciso, ma si muove e si comporta da perfetto professionista, colpendo ripetutamente Graviton in ogni punto del suo corpo, soprattutto le parti più... sensibili. Contemporaneamente Diamante lancia delle punte acuminate che centrano al petto il criminale. Falco la guarda con sospetto. "Ehi, stai tranquillo" dice lei "Non sono velenose, hanno solo effetti... purgativi. Ora dovrà combattere anche contro il suo intestino".
"Un' arma insolita, ma approvo" annuisce l' arciere.
E mentre la battaglia continua, poco lontano da lì, dove due gemelle sono state schiacciate da un auto... si scopre che a volte non ci si può fidare nemmeno dei propri occhi.
"Mary-Kate, siamo vive" dice una gemella.
"Sì, siamo diventate invisibili e siamo uscite fuori, Ashley" risponde l' altra.
Poi si voltano e vedono la loro salvatrice, una donna dai capelli biondi. "Ehi, però adesso i nostri abiti sono tutti sporchi di polvere" dice Mary-Kate "Non potevi stare più attenta?".
"Ti faremo causa" incalza Ashley "Non hai idea di chi siamo".
La donna si dispera:"Dovevo lasciarle sotto l' auto, dovevo lasciarle sotto l' auto".

Da qualche parte.

Come se un trapano stesse perforando il suo petto: ecco come si sente Songbird mentre Curtiss Jackson, il Power Broker, la prosciuga delle sue energie:"Ti sto liberando di un peso" dice l' uomo "Un peso che è la tua vita mai esistita, tutta incentrata su falsi ricordi che ti ho impiantato io".
"Falsi ricordi?" pensa Melissa "Non è possibile: mio padre, la mia infanzia... tutto falso?".
"Ti affidai alle cure prima delle Amazzoni, poi di Angar, perchè riuscissero a tirar fuori il tuo vero potenziale nascosto. Beh, loro hanno fallito, ma tu sei riuscita da sola in questo intento". Tutta la sua vita, una intera menzogna. "E grazie a te...".
"Ho un potere che va oltre le mie capacità soniche?" pensa Songbird "Può risultare pericoloso nelle mani sbagliate, non posso permettere che accada". Ed allora la donna caccia fuori l' urlo più potente, un urlo che non è semplicemente un rumore. E che fa a pezzi il macchinario di Curtiss Jackson, il quale rimane ferito ad una spalla nella deflagrazione. Si contorce dal dolore, poi si rialza, ma Melissa è già davanti a lui:"Quali sono i miei veri poteri? Quali sono?" chiede.
"Non te lo rivelerò mai" ribatte il criminale. In quello stesso momento i forti rumori della battaglia tra Graviton ed i Thunderbolts giungono loro. "E sembra proprio che tu non abbia altra scelta che lasciarmi andare. O degli innocenti pagheranno per ciò".
Melissa lo osserva con un sorriso ironico:"Ti sbagli".

Nei pressi di Brooklyn.

"Guardalo il nostro caro Vinnie, Falcon" dice Capitan America "Ormai è cotto a puntino, sta per arrendersi".
"Sì, ormai è giunto al punto di ritenere di avere una sola via d' uscita. Chiamiamo i rinforzi".
"Ma perchè?
È una cosa che possiamo gestire benissimo da soli".
"No, Cap!" esclama Sam Wilson con tono deciso "Devi smetterla di pensare in questa maniera: sei in un gruppo adesso e devi iniziare ad allargare la tua visione finora solitaria. Sai forse qual è stato il problema? Che hai cominciato la tua carriera da eroe conseguendo subito importanti vittorie. Ed allora ti sei sentito invincibile, sulla cima del mondo: datemi un qualsiasi problema e ve lo risolvo in quattro e quattr'otto, devi aver pensato. Ma ora, ora stai per tornare alla brusca realtà e temo gli effetti che ciò potrà avere su di te: tutti quei poveri ragazzi che abbiamo incrociato, puoi far qualcosa per loro con il tuo semplice carisma? No. Ma non sei solo, non hai soltanto me come appoggio, ci sono altre persone altrettanto esperte che ti sapranno guidare. Steve può aver avuto fiducia in te, ma temo che non abbia riflettuto troppo riguardo a come un giovane quale sei tu avrebbe reagito nell' essere catapultato di getto in un mondo che non conosce. Un mondo duro e pericoloso".
"Ma i rinforzi arriveranno in tempo?" chiede Mace.
"Siamo già qui" risponde una voce metallica davanti a lui. Un portale si è aperto e da esso sono usciti Thunderstrike e War Machine. "Facciamo rimpiangere loro di essere nati" esclama James Rhodes.

Madison.

Come diavolo è possibile che si faccia trattare in questo modo? Lui è Graviton, il potere incarnato. Basterà che alzi uno scudo... Poi una enorme mano grigia lo centra in pieno, frantumandogli una costola: un altro bel danno interno da riparare e poi questi dannati dolori allo stomaco...
"Charlie!" esclama Jolt "Ti sei ripreso anche tu".
"Già" ribatte Carbone "Anch'io posso riformare il mio corpo, questa è una facoltà che possiedo fin dal principio: un processo un po' doloroso, ma necessario".
"Siamo stati fortunati che Nefaria abbia voluto testare l' uso dei suoi nuovi poteri praticamente all' inizio" dice Occhio di Falco "Doveva ancora abituarsi ad essi, ma ora... diamogli i colpi finali!".
Ma Frank Hall è ormai riuscito ad erigere uno scudo gravimetrico che nessuno riesce a penetrare. Il criminale respira di sollievo mentre mette mano alle numerose ferite interne ed esterne del suo corpo, tra qualche minuto sarà ancora in piena forma e si potrà rivalere. Nel frattempo Mach-1 si è avvicinato al sifone a causa del quale si è generato tutto questo caos: dannazione, ma questa è una tecnologia complicatissima, riuscirà a metterci mano ed a modificarla avendo a disposizione solo gli strumenti della sua armatura? Perché è inutile che assorba il potere di Hall, il circolo vizioso ricomincerebbe, deve proprio estirparglielo del tutto. Sperando di fare in tempo.
Contemporaneamente una pallida luce rosa appare all' orizzonte, un paio d' ali dalla forma angelica: Songbird, con accanto a sé una sfera sonica contenente il Power Broker. Arrivata vicino a Graviton gli scarica contro tutta la sua rabbia, ma il criminale è sicuro di sé: questo grido sonico non può penetrare il suo scudo gravimetrico. Non... può? Può. E la forza dirompente dell' ira di una donna cala su un sempre più pesto Graviton. Ma con ciò cresce anche la sua ira. Ad una velocità fulminea ed impensabile si riprende e...
"Adesso basta!" urla alzando le sue mani e bloccando tutti i presenti, tranne Mach-1 che si è rifugiato dietro un muro "Mi sono stancato, cough" e giù sangue "Dei vostri metodi fascisti" ed una scia di energia appare dietro di lui "Cazzo, mi avete procurato tanti di quei danni che mi ci vorranno venti minuti per tornare in piena forma" e la scia assume una forma precisa.
"Spezzagli le costole, Atlas!" urla Carbone. Lui lo fa. Il buco conseguente è profondo tre metri.

Brooklyn.

Vinnie entra in un magazzino apparentemente abbandonato: in realtà all' interno si fabbrica l' Ice, la droga più potente in circolazione, letale come e più del Rapture e del DK. Lo spacciatore si avvicina al capo della baracca e gli dice:"Joe, mi devi aiutare: Capitan America e Falcon non mi danno tregua".
Ma Joe non è molto entusiasta della visita:"Che ci fai tu qui? Ti avevo detto espressamente di non venire! Ormai saremo stati scoperti e dovremo abbandonare tutto.
È solo colpa tua, Vinnie, ed ora la paghi!".
Joe fa per estrarre una pistola, ma in quel momento una parte di un muro crolla e War Machine e Thunderstrike penetrano nell' insolito stabilimento. Gli atterriti presenti non hanno quasi la forza di reagire e, con l' arrivo di Mace e Wilson, per loro la faccenda si complica ulteriormente. In pochi secondi pare tutto finito, ma all' improvviso Vinnie tenta di sorprendere alle spalle Cap:"
È tutta colpa tua, bastardo, tua!".
Per tutta risposta Mace si volta ed alza il suo scudo: il pugno di Vinnie ci va a cozzare contro, rompendosi le nocche. Poi l' eroe centra in pieno volto lo spacciatore, che si accascia:"Malededdo, mi hai roddo il naso".
"Sei fortunato che non ci sono andato giù pesante, pezzo di merda!". Non doveva esplodere così, ma ciò che ha visto oggi gli ha fatto raggelare il sangue. Non è ULTIMATUM, non è il Teschio Rosso, è la dura realtà.
Infine gli si avvicina James Rhodes, indicandogli i sacchetti di droga:"Bruciamo questa merda".

Palazzo dei Vendicatori.

"Puoi ripetere, Wanda?" chiede Wasp.
"Ho acquisito il potere del teletrasporto, Jan" annuncia Scarlet "Quell' esperienza nel Nesso mi ha donato molto... scoprirlo è stato quasi spontaneo".
"Certo che sei stata molto testarda a sperimentarlo su te stessa: potevano esserci delle controindicazioni".
"Beh, non ci sono state. Così come non ci sono state quando ho teleportato alcuni nostri compagni. Basta che pensi ad un luogo e... tac, sono lì".
"Non oso nemmeno immaginare le potenzialità di ciò. Ci pensi, Wanda? Basterà un secondo e saremo dovunque ci sarà bisogno di noi. Ma tutto ciò non ti debilita?".
"Niente affatto" risponde sicura Scarlet.

Madison.

Graviton viene estratto fuori dal buco, il suo corpo un intero livido. È ancora cosciente in qualche modo ed i suoi poteri provvedono a riparare le ferite: sarà un processo lungo e che i Thunderbolts non vogliono comunque vedergli portare a termine.
"Mach-1, hai finito con quel sifone?" chiede Occhio di Falco.
"Credo di sì".
"Beh, proviamolo allora: posalo su Graviton e poi allontanati".
Abe Jenkins esegue quanto richiesto ed alcuni secondi dopo vi è un lampo di luce al termine del quale vi è Frank Hall a terra, svenuto ed incosciente, ed il sifone, per via del suo abuso, oramai a pezzi.
"Con Destino ora sai che incazzatura" pensa Clint.
Poco dopo giunge sul posto Visione:"Sono venuto qui dopo essermi occupato di questo pacco speciale". Nella sua mano tiene al bavero il Conte Nefaria, anch' egli svenuto. "Non so come, ma si era ritrovato catapultato nello spazio, ovviamente la griglia l' ha rilevato e così sono andato a prenderlo. Per sua fortuna i suoi residui di energia ionica lo hanno tenuto in vita. Ora, però, li ha totalmente bruciati".
"Dunque ha perso anche lui i poteri?" chiede Clint. Viz annuisce. "Però, due criminali depotenziati ed un altro catturato. Niente male per una gita di piacere. Gli abbiamo tolto le loro... armi". Poi l' arciere si volta verso Atlas:"Allora, sei ancora convinto della tua scelta iniziale?".
"Ho cambiato idea, ma non come potresti pensare tu" ribatte Erik Josten "Credo che oggi qui sia rinato un nuovo, vecchio supergruppo. Hai sentito Hallie, eravamo i Thunderbolts, non i Vendicatori: quei tempi mi mancano e credo sia giusto farli rivivere. Del resto i componenti ci sono già".
"Cioè?".
"Uno è Charlie, ovviamente. L' altro" dice Erik rivolgendosi a Triathlon "Vorresti essere tu? Non dovresti più fuggire in cerca di un passato che non ti appartiene e di una gloria che non riesci mai ad afferrare".
"Dammi un' altra buona ragione" chiede Delroy Garrett.
"Inizieresti finalmente a farti carico delle tue responsabilità".
Triathlon esita per qualche secondo, poi dice:"Accetto".
"E tu, Diamante" chiede Atlas "Cosa ne pensi?".
Rachel Leighton osserva gli altri Vendicatori, sa che dovrà riguadagnarsi la loro fiducia e sarà un processo lungo e faticoso, magari questo potrebbe rivelarsi un incentivo, dunque:"Anche per me va bene" afferma.
"Sono felice di aver potuto assistere a questa rimpatriata" interviene Jolt "Peccato non possa parteciparvi, altri impegni ed altre persone mi attendono".
"Ma verrai a trovarci ogni tanto?" chiede Carbone.
"Puoi scommetterci".
"Che ne dici, Occhio di Falco?" domanda Atlas "Il nostro gruppo sarà affiliato al vostro, diciamo che è una sorta di 'palestra', in attesa di divenire Vendicatore".
L' arciere si rivolge a Visione, ricevendo un muto assenso, dunque annuisce a sua volta:"Però teneteci informati in modo dettagliato di vostri eventuali spostamenti. E quando verrà richiesto il vostro intervento, non dovrete esitare".
"In ogni caso qui ci sono dei microchip per voi" afferma Viz "Ora ve ne illustro la funzione".
Dall' alto, non vista, una donna, quella stessa donna che aveva salvato le due bambine, osserva tutto. Farà meglio a tenere d' occhio questi nuovi Thunderbolts, chissà che non ci scappi qualcosa di buono anche per lei, Karla Sofen.
Intanto Frank Hall riprende i sensi mentre viene caricato su un' ambulanza:"Uhn... cosa è stato? Ma voi chi diavolo siete?".
"Siamo i Vendicatori, Graviton" risponde Occhio di Falco "E, mi raccomando, non farci incazzare".
Una volta partita l' ambulanza un infermiere fa notare:"Ehi, cos'è questa puzza?".

Abitazione di Jeff Mace.

Con la sua solita gentilezza, la sua vicina Anna Kapplebaum ha preparato per lui una torta di mele: un gesto carino da parte sua, ma Mace non se la sente proprio di festeggiare, non dopo quanto gli è capitato oggi. Perché Rogers non l' ha preparato a questo? O forse è lui che, in fondo in fondo, ha avuto in questi ultimi tempi un atteggiamento un po' arrogante? Pensava di poter cambiare il mondo... ma non è in grado nemmeno di cambiare il vicolo sotto casa sua.
C'è un messaggio nella segreteria:"Ciao, Jeff, sono Lizzie: sempre fuori a divertirti, eh? Io, invece, starò fuori città ancora un po'. Ah, Jeff, ho sentito papà, purtroppo ancora nessuna notizia di Roberta, mi... spiace. Ora devo andare, ciao".
Gael, l' ICE, la scomparsa di sua sorella, troppo, troppo da sopportare per un uomo solo, che non ha ancora la stoffa di leggenda vivente e con ogni probabilità non l' avrà mai: preda dell' ira e dello sconforto, Mace afferra la torta e la scaglia contro un muro, poi si accascia sul pavimento mettendosi le mani tra i capelli.

Epilogo 1.

Il mio nome è Leland Owsley e un giorno non lontano diventerò il padrone di questa città. Ho spodestato tutti i miei avversari e lentamente sto conquistando ogni angolo di New York. Trafficare in sostanze stupefacenti al giorno d' oggi è inevitabile ed io l' ho fatto con la consueta maestria, grazie ad una droga potentissima come l' ICE. Ma c'è stato un impedimento, non quello consueto purtroppo: Devil, lui non è nulla, lo si può facilmente contrastare, ma i Vendicatori... sono tutta un' altra faccenda. Ed il pensiero che mi abbiano preso di mira mi procura un brivido di paura: dovrò stare molto più attento e circospetto in futuro.

Epilogo 2.

In un qualche luogo pieno di macerie eppur ricolmo di avveniristici macchinari, un essere si aggira per la zona, come a voler scorgere un elemento di vita in questa landa perduta. Poi si volta, ci sono sei suoi simili:"È giunto il tempo, figli miei" annuncia.

FINE

PHOTON in:
RITORNARE A VOLARE

Palazzo dei Vendicatori.

"Ok, Monica" afferma Tony Stark "Ora voglio che provi a portare al massimo i tuoi poteri".
La donna di colore residente nel New Jersey, con indosso il suo costume da supereroina, evento ultimamente raro, è sotto attenta osservazione da parte degli avveniristici macchinari presenti nel quartier generale degli eroi più potenti della Terra. Anche il fatto che i suoi poteri facciano le bizze è un evento raro, ma è capace decisamente di lasciare il segno.
Accadde tempo fa: nell' affrontare la creatura marina nota come Leviatano (in realtà Marrina, una ex compagna di Namor, evolutasi in un essere mostruoso) venne prosciugata quasi totalmente delle sue energie, di lei non rimase che un corpo deperito ed avvizzito. La sua carriera da supereroina sembrava terminata, sennonché dentro di lei c' era ancora una piccola parte del suo potere, una flebile scintilla di speranza che col passare dei giorni si alimentò sempre più, fino a farla ritornare come era un tempo.
Caso alquanto strano, tale avvenimento la portò a rarefare le sue collaborazioni coi Vendicatori, che divennero abbastanza sporadiche da quel momento in poi, permettendole di dare vita ad una propria compagnia di navigazione nel suo paese natio.
Ultimamente, però, i suoi rapporti con gli eroi più potenti della Terra si sono rinsaldati, anche se solo per breve tempo, in quanto, per salvare la vita del Fante di Cuori, è stata a lungo ritenuta dispersa. E quando è ricomparsa, beh, diciamo che quei problemini con i suoi poteri erano tornati: vanno e vengono a piacimento, senza apparentemente un ordine prestabilito. Le cause sono ancora ignote, ma oggi si ha tutta l' intenzione di scoprirle.
Photon attiva i suoi poteri: stavolta non c'è stato alcun problema, l' aura bianca protettiva che la avvolge la fa apparire simile ad un angelo. Lentamente Monica intensifica le sue energie, sempre più, finchè ad un certo punto sente come un blocco dentro di lei, un muro insormontabile di mattoni: e rapidamente come erano apparsi i suoi poteri scompaiono e lei è fisicamente prostrata.
Dopo essersi accertato delle sue condizioni, Stark si rivolge ad una persona collegata in videoconferenza:"Allora, cosa ne pensi, Reed?".
"Quello che ho visto e rilevato in questi ultimi minuti conferma la mia ipotesi preliminare" afferma Mr. Fantastic "I poteri di Photon traggono la loro forza dallo spettro elettromagnetico che circonda la Terra. Soltanto che negli ultimi tempi, quasi certamente per effetto del Fluido Zero, questo collegamento si è come... infranto. E da qui gli effetti che abbiamo visto: a volte Photon riacquista quel collegamento, ma come sforza le sue capacità lo perde".
La consueta, dotta ed illuminata dissertazione che tuttavia si può riassumere in quattro parole: un gran bel casino.
"C'è qualche probabilità di... riparare al danno, Reed?".
"Ci sto lavorando, ma allo stato attuale non posso promettere nulla".
"Insomma devo rimanere bloccata in questa situazione di impotenza?" chiede Photon.
"Monica, so cosa provi e..." inizia Stark.
"No, non lo sai! Se dovessi perdere tutto questo...". La donna non completa la frase ed esce dalla stanza.
"Non l' avevo mai vista così a terra" commenta Mr. Fantastic.
"Dev'essere difficile sentirsi in cima al mondo ed il giorno dopo crollare senza mai smettere di cadere" replica Iron Man. Lui ne sa qualcosa.

La fu Hell's Kitchen.

"Ehi, Mike, datti una mossa, sei lì da ore. È stata solo una interruzione di corrente, del resto".
"Sarà, ma io una cosa del genere non l' avevo mai vista, sembra quasi che... Oh mio Dio!".
"Che succede?".
"I cavi dell' elettricità... si sono sollevati in aria, stanno sprizzando energia luminosa all' esterno, sembra quasi abbia forma umana!".
"Mike, esci subito da lì".
L' operaio segue il consiglio ed i due prudentemente si allontanano. E così, poco dopo...
"Quasi... Quasi... Sì, sono di nuovo integro! Quel tizio dai capelli bianchi credeva di avermi sconfitto, vero? Ben presto capirà quanto ha sbagliato".

Tetto del Palazzo dei Vendicatori

Monica Rambeau osserva i grattacieli della città, che svettano nuovamente verso il cielo grazie a Scarlet: un tempo li solcava con maestria, ora è costretta a restare a terra. Volare, che magnifica sensazione, le piaceva così tanto... l' aria che ti accarezza la faccia, tu che cavalchi il vento come se fossi il suo padrone, giungere ad altezze mai pensate prima. Sarà questo che più le mancherà se mai non dovesse riacquistare più i suoi poteri.
"Mi dispiace" dice in quel momento una voce dietro di lei.
La donna si volta per trovarsi davanti Jack Hart, il Fante di Cuori:"Per quale motivo?" chiede.
"Per quello che ti è avvenuto, è anche colpa mia".
Monica scuote la testa:"No, Jack, non addossarti una colpa che non hai commesso: eri in pericolo di vita ed io ti ho salvato, come qualunque altro Vendicatore avrebbe fatto. E sono fiera di me stessa per quel che ho compiuto quel giorno, lo sarò sempre".
"Vuoi volare ancora?".
"Mi piacerebbe molto".
"Ti accontenti di un... passaggio?".
La donna capisce l' antifona e tende la mano sorridente:"Quando vuoi".
Il Fante di Cuori la prende tra le sue braccia ed inizia a sorvolare la città. Monica si sente inebriata: di nuovo il vento le accarezza la faccia, di nuovo ha dimenticato tutti i suoi problemi, ci sono solo lei ed il cielo. Una sensazione che vorrebbe durasse per sempre. Ma l' idillio viene purtroppo interrotto.
"Fante" chiama Wasp dalla communicard "Ci sono dei disordini nel quartiere di Clinton, vai subito a controllare".
"D' accordo" afferma Jack, che poi atterra "Mi dispiace, devo lasciarti qui" dice poi a Monica. La donna annuisce, senza replicare e il Fante si alza in volo.
"Dannazione, perchè devo rimanere impotente?" pensa Photon "Non è da me, non posso cedere così". La voglia di riemergere e forse anche un po' di incoscienza le fanno attivare i suoi poteri:"Sono certa che dureranno fin quando è necessario". Così anche lei si solleva in volo.

Clinton.

"Ehi, ragazzo mio" afferma Devil davanti all' essere energetico che gli si para davanti "Non sarai mica quel tizio che ha seminato distruzione in questo quartiere qualche tempo fa?". Purtroppo il protettore di questo quartiere non riesce nemmeno ad avvicinarsi.
Fortunatamente, in suo soccorso arrivano subito tre Vendicatori: Iron Man, Fante di Cuori e Artiglio d' Argento. "Problemi?" chiede Maria Santiago.
"Qualcuno" risponde Matt Murdock "Grazie al cielo fino ad ora non c'è stato nemmeno un ferito".
"Ehi, Devil" chiede Jack Hart "Ti va di entrare nei Vendicatori?".
"No, grazie".
Poi i quattro eroi tentano di avvicinare l' essere energetico, Iron Man è il primo a pararsi davanti a lui e lo centra con alcuni raggi repulsori, evitando nel contempo alcune raffiche elettriche. Poi i suoi database gli rivelano l' identità del suo avversario:"Eh, come si chiama questo?" si interroga Happy Hogan, che poi passa all' azione:"Ok, Zzap, arrenditi in nome del...".
Una scarica elettrica lo centra in pieno e pone fine alla sua esortazione.
"Artiglio d' Argento" esorta il Fante "Portalo via".
"Scusate" interviene Devil riferendosi ad Iron Man "Ma quello...".
"Esatto". Quindi Jack Hart volge per un attimo il suo sguardo al cielo, rimanendo scioccato:"No, che è venuta a fare qui?" si chiede. "Photon, vai via!" urla poi.
Monica Rambeau non lo sta a sentire: ad una velocità straordinaria plana verso il basso, poi si ferma a mezz' aria, davanti all' essere energetico. Ma è nel posto sbagliato nel momento sbagliato: proprio in quel momento perde il controllo sui suoi poteri:"No, non ora!" urla. Il criminale non la sta a sentire e, con una precisa scarica elettrica, avvolge il suo corpo con un' intensa aura bianca, finchè della donna non rimane più nulla.
Il tutto sotto lo sguardo sconvolto dei suoi compagni di squadra, il Fante di Cuori soprattutto:"Facciamogliela pagare!" grida pieno di rabbia lanciandosi all' attacco.

Monica riprende conoscenza ed apre gli occhi: di fronte a lei un mondo pieno di luce, il mondo dell' essere energetico. Poco oltre una sorta di figura umanoide, il principale occupante di questo luogo: un tempo era un uomo, non ha scordato il suo retaggio. Né qui abbandona la sua furia: una figura ammantata di giallo, l' umanoide si lancia contro Monica, abbrancandola al collo e stringendo forte. Ma la donna non è una sprovveduta, è stata una valente poliziotta ed inoltre ha ricevuto gli insegnamenti sul corpo a corpo da Capitan America, il migliore. Non è ancora finita per lei, ha un' ultima possibilità e non la sprecherà: non ha idea di come sia giunta in questo luogo, ma a onor del vero non gliene frega niente.
Monica allarga le mani e le sbatte sulle tempie dell' essere, che indietreggia per il dolore. La donna non gli concede tregua: si lancia contro di lui e lo tempesta di calci e pugni in continuazione, finchè l' umanoide non si accascia al suolo. E allora accade qualcosa di strano: la sua aura gialla inizia ad allontanarsi dalla sua figura, raccogliendosi in un globo energetico. Monica si sente attratta da quel globo ed istintivamente tende la sua mano verso di esso. E così segna il suo destino.

Clinton.

"Ma cosa gli sta accadendo?" chiede Artiglio d' Argento.
L' essere energetico si sta... contorcendo, come in preda ad un profondo dolore. Un dolore che viene dall' interno. Lentamente il suo aspetto diviene sempre meno maestoso, fino a ridursi ad una semplice figura umana, che ha le fattezze di... Monica Rambeau! Con un urlo quasi disumano la donna tende poi le sue braccia al cielo e allontana da sé tutta l' energia accumulata in eccesso.
Il Fante di Cuori le è subito vicino:"Photon, credevamo... Stai bene?".
"Mai stata meglio, Jack" risponde lei "Anche perchè ho appena riacquisito il pieno controllo dei miei poteri!".
"Cosa? E come fai ad esserne certa?".
"Lo so e basta. Possiamo anche fare un esame, se ti va, ma non farà altro che confermare la cosa".
"Allora sei nuovamente dei nostri?" chiede sorridendo il Fante.
"Contaci".
In quel momento Happy Hogan si riprende: vede Photon festeggiata dagli altri Vendicatori e da Devil. Una festa a cui lui sa di non poter partecipare: forse questo non è lo stile di vita migliore per lui.

New Orleans. Qualche tempo dopo.

"Voglio vedere la mamma" dichiara Monica.
"Ma ne sei sicura?" le chiede Frank Rambeau "Sai che...".
"Voglio parlarle".
Senza ribattere ulteriormente, l' uomo va a chiamare sua moglie che, dopo qualche esitazione, si presenta al cospetto di sua figlia:"Cosa vuoi?" le chiede con tono gelido.
"La tua benedizione per quanto sto facendo in questi giorni".
"Ma come puoi pretendere una cosa del genere da me?" ribatte Maria Rambeau "Sapere che tu sei in pericolo ogni giorno della tua vita è troppo per una come me".
"La mia vita era in pericolo anche quando ero una poliziotta e tu non hai mai detto nulla al riguardo, anzi, eri felice del fatto che fossi riuscita a sfondare in quel tipo di carriera. Perché ora questo atteggiamento?".
"Monica, ti potrà sembrare strano, ma è affetto materno: non voglio che ti accada nulla di male".
Photon le posa una mano sulla spalla:"E non mi accadrà, perchè accanto a me ho persone straordinarie, pronte ad aiutarmi ogni volta che ne avrò bisogno. Inoltre è questa la vita che ho scelto: tu hai sempre rispettato le mie decisioni, ti prego di farlo anche stavolta. So che soffri, ma so anche che ti fidi di me: fidati ancora".
Maria Rambeau tace per qualche secondo, poi chiede:"Mi faresti vedere il tuo costume?". Monica la accontenta. "Non ci starebbe male un qualche ritocco" commenta sorridendo sua madre.
Photon la abbraccia, poi fa altrettanto con suo padre, infine esce dalla casa affermando:"Vi voglio bene e sarò sempre vicino a voi". Poi si alza in volo: è tornata a solcare i cieli, di nuovo sente il vento che le accarezza la faccia. Di nuovo questa magnifica sensazione.
È in pace con sé stessa.

FINE

I VENDICATORI presentano:
IL RITORNO DI BILL FOSTER

REvolution.

Bill Foster vede lo Spettro portato via dalla polizia, dopo essere stato smascherato ed avergli preso le generalità, ponendo così fine ad una lunga latitanza*.

* V. Iron Man 15

Tuttavia, non appena vede il cellulare delle forze dell' ordine partire, l' unica sensazione che prova è frustrazione: un tempo sarebbe potuto intervenire per fermare il criminale, un tempo era l' eroe (poco noto, ma pur sempre eroe) conosciuto come Golia Nero. Tuttavia i suoi poteri gli hanno sempre giocato dei brutti scherzetti e, tra malattie degenerative e quant' altro, ora li ha persi del tutto. È un semplice umano: la cosa lo deprime terribilmente. A passo lento rientra negli uffici della REvolution, deve ringraziare Tony Stark se ora lavora qui, dopo la fondazione della compagnia ha subito cercato il suo genio scientifico e, pur essendo rimasto finora dietro le quinte, Bill Foster può a pieno titolo definirsi uno degli artefici del successo di questa impresa.
Ad attenderlo vi è Bambi Arbogast, che pare aver quasi dimenticato che fino a pochi minuti prima c'è stata un' aggressione e col solito tono dice:"C'è una persona che ha chiesto di lei, Mr. Foster".
"Cosa? Quando è arrivata?".
"Pressappoco dopo che la polizia ha prelevato quello strano tizio. Là attende nel suo laboratorio: una persona molto gelida".
"Da che pulpito" pensa Bill, che ringrazia la Arbogast e si fionda, pieno di curiosità, a vedere chi sia. Non rimane deluso:"Talia? Talia Kruma?".
La donna, il viso di ghiaccio, tende la mano verso Foster:"Proprio io, Bill, fa piacere vedere che non ti sei scordato di me".
"Sarebbe stato più difficile il contrario. Ma avevo sentito che ti eri data alla ricerca spaziale, che lavoravi alla Starcore".
"Sì" asserisce Talia "Per un po' è andata così, poi la prima stazione è andata distrutta in seguito ad un incidente ed io ho deciso di tornare coi... piedi per terra. Il che mi porta alla ragione per cui sono qui".
"Dimmi pure".
"Vedi, ho appena fondato una mia compagnia: la Kruma International. Lo ammetto, non brillo per originalità. Si occupa grossomodo di quello di cui vi occupate qui, diciamolo siamo vostri concorrenti. Speravo che tu volessi aiutarmi ad... espandermi".
"Cosa? Talia, apprezzo la tua offerta ma non posso proprio: mi trovo bene qui e...".
"Quando stacchi dal lavoro?".
"Beh, tra un' ora circa".
"Allora poi ti dispiace venire a dare un' occhiata? A titolo informale, e se rimarrai fermo nella tua decisione io non ti disturberò più. Che ne dici?".
La freddezza di quegli occhi e di questa richiesta hanno un non so che di seducente, che convince Bill ad accettare, tanto è praticamente certo che non cambierà idea.

Kruma International. Due ore dopo.

"Dale? Dale West?" esclama Bill Foster rivedendo un suo caro, vecchio amico "Sei proprio tu?".
"Esatto, amico mio: la bella Talia è riuscita a trascinarmi in questa impresa disperata e, lo sai, a me piacciono le imprese disperate. Spero tu voglia unirti a noi".
"Beh, ecco, veramente non saprei".
"Su, West" interviene Talia "Hai del lavoro da ultimare".
"Ok, capo" dice lui con tono fintamente servile.
"Non so ancora perchè abbia deciso di assumerlo" afferma Talia mentre si allontana con Foster. Ma Bill conosce la risposta: dietro quella scorza da dura si nasconde uno degli animi più gentili di questo mondo, un animo che non si è piegato nonostante le avversità subite.
"Infine" conclude Talia "Ecco la nostra efficiente segretaria".
E Bill riceve così la terza sorpresa della giornata:"Celia? Celia Jackson?".
"Ciao, Bill" saluta lei con tono distaccato.
Aria di tempesta, e non le sa dare torto: hanno avuto una breve relazione in passato, poi lui non si è fatto più praticamente sentire. Davvero un comportamento poco rispettoso nei suoi confronti. "Come mai lavori qui?".
"Lo faccio per pagare gli studi di mio fratello" risponde lei. Ma Foster capisce subito, dal tono usato, che questa è una scusa di comodo: Celia faceva la hostess, è probabile sia rimasta coinvolta nella recente crisi di questo settore. In quel momento squilla il telefono della donna:"Scusatemi. Kruma International, buongiorno. Sì, Mr. Winters, siamo certamente interessati a collaborare con la sua azienda: le fisserò un appuntamento con il principale".
Mentre Celia conclude l' accordo, Talia porta in disparte Bill:"Ecco" dice la donna "Hai visto tutto quello che c' era da vedere: ora non voglio una risposta immediata da parte tua. Prenditi qualche giorno di tempo, poi fammi sapere".
"Talia, io... non so cosa dire".
"Allora non dire niente. A presto, Bill" conclude la donna allontanandosi.
L' uomo è molto confuso: fino a qualche ora prima era certo che non avrebbe mai abbandonato il suo posto alla Revolution, ora quella sua certezza, vuoi per aver rivisto tante facce a lui note vuoi perchè l' ambiente lo ha affascinato, sta vacillando. Dovrà parlare di questo con Tony Stark, non appena si sarà ripreso.

Per la strada.

Così, perso nei suoi pensieri, Bill Foster inizia a camminare senza una meta precisa. Giunge così praticamente per caso davanti alla acerrima concorrente della REvolution, la Stark-Fujikawa, l' impresa che sta fruttando ingenti profitti grazie alla vendita degli armamenti costruiti dai progetti dell' armatura di Iron Man. Si chiede spesso come mai Stark non abbia mai alzato più di tanto la voce su questa vicenda.
Poi, improvvisamente, qualcosa lo ridesta dal suo continuo pensare: dei trampoli, degli enormi trampoli, a pochi metri da lui. Ma no, non può essere...
"Morgan Stark!" esclama l' uomo coi trampoli "Sii uomo e vieni fuori se non vuoi affrontare l' ira di Stilt-Man!".
Il criminale inizia a far fuoco con una strana pistola contro i muri dell' edificio, incrinandoli. Quando le guardie della sicurezza provano a fermarlo, lui si sbarazza facilmente di loro. Allora scatta qualcosa dentro Bill, il ricordo di quello che era un tempo, un eroe, la voglia di ritornare ad esserlo con o senza poteri, è uno spirito di sacrificio che gente come lui non perde mai. Così sta per lanciarsi anche lui con spavalderia contro Stilt-Man quando una sorta di lampo azzurro e blu precipita dal cielo andandosi a schiantare contro il supercriminale coi trampoli, che sprofonda in un buco nel terreno.
"Uhm, un piccolo lavoro per Scarlet, mi sa" commenta il responsabile di ciò, Wonder Man, che estrae poi un inconscio Stilt-Man dal suo guscio:"Ehi, Wilbur, ancora con questi trampoli? Sai che al Bar Senza Nome ti ridono tutti dietro, vero? Non so dar loro torto". Il commento di Simon è stato ironico, lo sarebbe stato molto meno se sapesse che un tale Bar esiste davvero... e altrettanto davvero ridono alle spalle di Stilt-Man. Poi lo sguardo dell' eroe si incentra per un attimo su Bill: all' inizio sembra quasi riconoscerlo, poi scuote la testa, si carica sulle spalle Wilbur Day e la sua attrezzatura, che già mezza distrutta sta per essere totalmente fusa, infine vola via, sotto lo sguardo ammirato della folla.
Dall' interno dell' edificio due persone hanno osservato il tutto:"Ma vengono sempre tanti scocciatori davanti alla tua porta, Morgan?".
"Ahimè, mia cara Sunset, è il prezzo del successo: almeno stavolta non è successo niente. Per smaltire la tensione, che ne dici di uscire a cena stasera?".
"No, grazie, ho un altro impegno" lo liquida la donna.
All' esterno, intanto, Bill Foster è sempre più giù: è certo che avrebbe potuto combinare poco contro Stilt-Man, ma voleva fare qualcosa. Invece... l' iperattività in questi ultimi giorni dei Vendicatori ha troncato le sue aspettative. Basta, è giunto il tempo di riprendere in mano quel progetto da lui abbandonato tempo fa: è giunto il momento che torni ad essere il Golia Nero!
Mentre si allontana, però, Bill non può fare a meno di interrogarsi sulla motivazione dietro l' attacco di Stilt-Man: cosa ne ricavava da questa azione?

Un luogo ignoto.

Credevano di tenerlo in gabbia a lungo: si sbagliavano di grosso. Lui aveva denunciato i mali della Stark-Fujikawa, ma come al solito quei capitalisti hanno trovato il modo di insabbiare il tutto. Ma il suo lavoro non deve andare sprecato: comunque per ora meglio lasciar stare quell' azienda, troppo protetta ed in vista, meglio concentrarsi su quelle piccole, sono le più facili da affondare. Non hanno avuto pietà quando si è trattato di distruggere la sua vita. Per questo Spacca-Atomi ha giurato vendetta contro tutte le multinazionali, ora però ha deciso di manovrare il tutto da dietro le quinte: Stilt-Man è stata la prima pedina, altre ne seguiranno.

Laboratorio personale di Bill Foster.

Si sa, un inventore non perde mai il tocco e nel corso di questi ultimi mesi Bill, nel chiuso della sua dimora, con la sola compagnia del suo gatto Vercingetorige (ora comprende ancora meglio il tono distaccato di Celia di questo pomeriggio), ha sviluppato un nuovo siero della crescita.
O almeno, ci ha provato: Bill sa che è potenzialmente instabile e le controindicazioni potrebbero risultare molto debilitanti per lui. Ma non è riuscito finora ad apportare alcuna miglioria e dubita di poterne ideare qualcuna. Dunque deve tentare, deve iniettarsi il siero e vedere cosa accade. Fortunatamente il tetto del suo laboratorio è abbastanza alto, il siero infatti dovrebbe fargli raggiungere un altezza di tre metri e mezzo.
In quel momento l' uomo ricorda che non possiede un vestito a molecole instabili, ancora non li vendono alla drogheria sotto casa, dunque si denuda, poi prende la fiala, iniettandola in uno stantuffo, che preme successivamente sul suo collo.
Ora è molto semplice: deve solo esercitare una piccola pressione sullo stantuffo ed il siero penetrerà nel suo organismo, modificandolo... in meglio. Però Bill esita, non riesce a trovare il coraggio: tutto questo è motivato da qualche gesto altruistico? Oppure è dettato solo dal suo egoismo, dalla sua voglia di dire:"Caro Wonder Man, arriverò anch' io alle tue vette di popolarità"?
No, non è così che ci si comporta, non è da lui: dunque allenta la presa dello stantuffo sul suo collo. Finché non troverà un modo per rendere il siero meno instabile è ingiusto ed inutile che metta a repentaglio la sua vita e probabilmente anche quella di altre persone. Quindi si riveste e dice:"Forza, Vercingetorige, andiamo a mangiare".
Sta pensando di fare una telefonata quando si ricorda di non possedere più il numero di Celia: che grande idiota che è.

Moonbucks.

Bill Foster entra nel locale e nota subito Tony Stark seduto ad un tavolo:"Vieni pure, Bill" lo esorta l' industriale "Siediti pure qui".
"Grazie, Tony: come mai questo piccolo bar?".
"Mi è stato caldamente consigliato da un mio amico, che incidentalmente ne è anche il proprietario. Ma passiamo a noi: allora...".
"Scusate, volete ordinare qualcosa?" chiede in quel momento una avvenente cameriera, avvicinandosi al tavolo.
Tony si alza dalla sedia e le tende la mano:"Ah, la celebre Lara Winters: Wendell mi ha parlato molto di lei".
"Lo conosce?" chiede Lara.
"Molto bene, anche. Per me un caffè, tendo ad evitare gli alcolici... ultimamente. Tu, Bill?".
"Anche per me, grazie".
Poi la conversazione può riprendere:"Dunque" dice Tony "Mi sono ritrovato ieri sera sulla mia scrivania la tua lettera di dimissioni. Potrei fingere di non saperne il motivo, ma a che servirebbe? Sei davvero convinto di voler andare a lavorare per la Kruma International?".
"Quella donna sa essere molto persuasiva".
"Non dirlo a me" ribatte Tony "Ho avuto un breve incontro con lei in vista di una futura, ma per ora alquanto improbabile, partnership.
È un miracolo che non sia stato preda di un altro infarto".
"Spero di non darti una delusione".
"Ah, invece me la dai. E sai perchè? Perché so che questa azienda senza di te non avrebbe vita lunga: tu invece rappresenti quell' asso nella manica che le permetterà di volare in alto. Insomma, mi renderei un pessimo servizio dandoti alla concorrenza...".
"C'è un dunque o un però a questo punto?".
"Però... non voglio bloccare una tua scelta che credo sia stata attentamente ponderata e valutata. Sono un industriale, ma non un tiranno, almeno non ancora" dice Tony sorridendo "Mancherai a molte persone alla REvolution, Bill, dunque sappi che per te la porta sarà sempre aperta".
"Non so come ringraziarti, Tony".
"Dammi una stretta di mano, è sufficiente. Ora scusami, ma come sai sono un uomo impegnato ed ho altre faccende che mi attendono".
"Riguardati, però".
"Ci provo" dice Tony "Solo che a volte sono un gran testardo".
Quando l' affarista è uscito dal bar, qualcuno posa una mano sulla spalla sinistra di Bill.
È stata Lara Winters:"Non si preoccupi, ha fatto la scelta giusta".
"Lo dice con tono calmo e deciso" fa notare Bill.
"Perché è così".

Un luogo ignoto.

"E allora mi sono detto, caro Spacca-Atomi è inutile che ti dedichi alle aziende grandi che sono sempre sorvegliate da qualche inopportuno, meglio concentrarsi su quelle piccole, a cui nessuno fa quasi caso. Meglio ancora, a quelle appena nate, di cui nessuno conosce l' esistenza".
"A me interessa solo la paga" ribatte l' interlocutore del criminale "Se è buona, accetto".
"Oh, certo che è buona. Ed inoltre ti divertirai tantissimo, potrai usare tutte le tue armi per raderla al suolo: mi raccomando, un lavoro rapido e pulito".
"Ovviamente. Quale azienda devo colpire?".
Spacca-Atomi prende una foto posata sul suo tavolo scaricata da Internet:"Questa: la Kruma International".

Kruma International.

"Vi prego di prestarmi tutta la vostra attenzione" dice Talia Kruma ai dipendenti della sua azienda raccolti per l' occasione in un' ampia sala "Voglio presentarvi un nuovo componente del nostro staff, che si rivelerà sicuramente prezioso per noi. Date un caloroso benvenuto a Bill Foster".
L' applauso parte quasi spontaneo, ma Bill nota un' altra cosa: che Celia non è presente. Per quanto tempo gli terrà il broncio? Poi, conclusa la piccola ovazione, Talia si rivolge a lui e gli stringe la mano:"Fatti onore, Bill". Poi si allontana rapidamente.
"Ehm... Grazie" dice solo allora Bill.

Abitazione di Bill Foster. Sera.

Pare prospettarsi la solita serata: una cena solitaria, la compagnia di Vercingetorige, i vani tentativi di rendere stabile il nuovo siero della crescita... Non lo sarà. Ad un tratto suona il campanello: istintivamente Bill pensa a Celia, forse non si è presentata oggi per complimentarsi personalmente con lui dopo. Ma quando osserva dallo spioncino rimane stupito, dunque apre la porta:"Talia? Cosa ci fai qui?".
"Innanzitutto scusarmi per la mia brusca fuga di oggi" dice la donna "Poi... per fare questo!". E così si lancia tra le braccia dell' uomo, baciandolo appassionatamente. "I miei complimenti personali, che ovviamente non terminano qui". E chiude la porta dietro di sé.
Per un microsecondo Bill pensa ancora a Celia, poi, molto saggiamente, dice tra sé e sé:"Ma chi se ne frega?". E nelle ore seguenti si abbandona alla passione.

FINE

Vendicatori Annual 1
UN MODELLATORE DI MONDI DIVERSO È POSSIBILE

di FABIO VOLINO & FABIO FURLANETTO

Capitolo 1: SASSI

A novecento milioni di chilometri dalla Terra, cinque persone stanno guardando preoccupate un piccolo puntino grigio in avvicinamento. Più che altro, quattro persone; la donna in costume verde scuro sorride soltanto.
*Non era necessario che veniste anche voi, davvero – comunica telepaticamente – Ma a parte il passaggio, potrei farcela da sola.
*
È un asteroide di cinquemila chilometri di diametro in rotta di collisione con la Terra, Sersi. Una mano non guasta. Se i tuoi poteri di trasmutazione non saranno sufficienti io, il Fante, Thunderstrike e War Machine lo rallenteremo quanto basta.
*Io avrei preferito di gran lunga attaccargli una bomba bella grossa e tornarcene a casa, Wondie – commenta War Machine.
*E ritrovarci con un miliardo di proiettili velocissimi da fermare ?
*Silenzio, sta arrivando. Mi fate perdere la concentrazione con tutti questi pensieri.
"Scusate" interviene Thunderstrike "Ma siccome il Celestiale che mi ha ricreato è stato così geniale da non rendermi capace di captare alcun pensiero telepatico, mi fareste un sunto di quel che vi siete... pensati?".
"Due parole, amico" dice James Rhodes "Rock 'n' Roll!".
"Sono tre".
"Ah sì, è vero. Lo scontro con Abominio deve avermi debilitato più del previsto".
"Ho conosciuto arrampicatori di specchi decisamente migliori di te".
Adesso il puntino ha preso la forma di una roccia irregolare grande, in prospettiva, quanto un’ utilitaria. Sersi si fa schioccare le nocche e punta entrambe le mani verso l’ asteroide in un modo un po’ teatrale. Tonnellate e tonnellate di roccia evaporano nell’ arco di pochi secondi, ma una parte considerevole sfugge al controllo dell’ Eterna e prosegue la sua corsa.
Il Fante di Cuori lascia fuoriuscire la sua energia attorno alle mani, pronto a rilasciarla, e Thundestrike stringe con forza il maglio che porta lo stesso nome. Dietro di loro, War Machine tiene pronte le armi per intercettare tutti i frammenti più piccoli e Wonder Man nella sua forma energetica si prepara a bloccarne di più grandi.
Hanno giusto il tempo per prepararsi, però, dato il lampo accecante che li divide con un’ impetuosa folata di vento (più probabilmente qualcos’ altro, essendo nello spazio eccetera). Quando sono riusciti a fermarsi, possono vedere un uomo sui quarant’anni in costume verde e viola in piedi in mezzo al nulla.
"Oh, fantastico… giusto questa ci mancava" mormora Wonder Man, anche se per ovvie ragioni nessuno lo sente.
La roccia è assolutamente immobile davanti al nuovo arrivato, mentre tutta la parte che era stata trasformata in gas ritorna allo stato originario. L’ uomo atterra sull’asteroide ed è così impegnato a terminare la ricostruzione che quasi non si accorge dell’ atterraggio degli altri presenti.
*Grazie dell’aiuto – comunica mentalmente Sersi.
"Aaah!" è la risposta poco serena, tramite onde radio.
*Se non sei tornato alle tue vecchie abitudini, Molecola, sarebbe il caso di spiegarci cosa stai facendo.
"Ehm… Scusate lo spavento, ma non mi aspettavo un contatto telepatico. Per voi è lo stesso se parliamo normalmente ? Sentire voci altrui nella testa mi mette un po’ a disagio".
"Sapessi a me" risponde War Machine, scoprendo che Molecola stava già comunicando con la sua stessa frequenza.
"Comunque c’è…uhm… qualcosa nella Nube di Oort, ai limiti del Sistema Solare, che ha destabilizzato un po’ di equilibri gravitazionali. Ho dovuto controllare tutta la cintura degli asteroidi prima di trovare questo diretto verso la Terra".
"E perché non lo hai completamente vaporizzato, allora?" chiede Sersi.
"Ah… ecco… Scusate, devo rispondere".
Molecola preme un pulsante sul bracciale giallo semitrasparente che porta al polso sinistro, mordendosi un labbro.
"Tutto a posto, Owen? Qui abbiamo quasi finito" dice una voce proveniente dal bracciale.
"Più o meno. Potresti venire qui, Quasar? Penso che ci sia qualcuno che ti vuole parlare".
"Arrivo".
Neanche un secondo dopo si accende una luce nel cielo stellato, un lampo giallo accecante la cui forma ricorda una stella stilizzata a quattro punte. Da essa esce un uomo in costume rosso e blu, che atterra sull’ asteroide tenendo fermo il mantello con le mani.
"Vedo che abbiamo compagnia. C’è qualche problema, Simon?".
"Volevamo solo capire cosa sta succedendo. Non ci si vede da una vita, eh?" gli risponde Wonder Man, stringendogli la mano.
"Due o tre resurrezioni fa per entrambi, credo. Ho saputo che sei bloccato in forma energetica… mi dispiace".
"Ci si fa l’ abitudine. Tu invece ti sei deciso a tenere i capelli cor… Whoa!".
Quando Quasar ha fatto un passo in avanti, Wonder Man ha notato la profonda cicatrice che ha sul collo, dalla forma molto strana.
"
È un po’ lunga da spiegare, comunque" precisa il Protettore dell' Universo "Già che siete qui potete venire a vedere che succede".
"A dieci miliardi di chilometri?".
"Sono un po’ migliorato con i Salti Quantici, Fante. Chiudete gli occhi…".
Dopo aver assistito agli altri lampi di luce, nessuno esita a seguire il consiglio. Quando riaprono gli occhi le stelle sono praticamente le stesse, tranne il Sole decisamente più piccolo. Ma a cogliere la loro attenzione è ben altro: una striscia granulosa che, anche ad una distanza considerevole, è chiaramente lunga decine di migliaia di chilometri. Sembra muoversi lentamente, ma forse è solo per la vicinanza a milioni di lampi rossi che attraversano l’ orizzonte, in ordine casuale. L’ unico a non prestare attenzione al panorama è War Machine:"Bel viaggetto… ora potremmo tornare indietro a recuperare il mio stomaco?".
"Cosa sono quelle, comete?" domanda Jack Hart.
"Che ci crediate o meno, sono alieni. Il loro capo, Sprugg, dice che la loro è una delle più antiche tribù del Popolo delle Colline. Stanno migrando o qualcosa del genere. Volevano allevare i loro figli tra gli asteroidi della Nube di Oort, ma sono così tanti che l’ hanno completamente destabilizzata. Gli abbiamo trovato un altro sistema solare e promesso un po’ di asteroidi come scusa per il disturbo".
"Figli? Sembrano sassi…" commenta perplesso War Machine.
"Infatti ci abbiamo messo una vita a capire cosa volevano" interviene un uomo in costume rosso appena apparso sull’ asteroide in una nube di polvere "Avete mai provato a parlare con un sasso vivente?".
"Avete finito di recuperare tutto?" gli chiede Quasar mentre Sersi si avvicina al nuovo ospite.
"Questo è l’ ultimo, se glielo vogliamo dare; ho chiesto agli altri di venire a prenderlo. Allora come vanno le cose a Olympia, amica mia? Ikaris ha smesso di sorridere senza me nei paraggi?".
"Ikaris sorridere? Sarebbe più facile che un Deviante rimorchi qualcuno alle mie feste, Makkari".
"Solo perché non inviti Ransak, e non parliamo di Kro!".
"Ma non si incontra mai nessuno di normale in questo lavoro?" sussurra War Machine.
"Io non mi lamento" risponde Wonder Man guardando verso l’ alto, da dove sta scendendo una donna nuda con nuvolette bianche che coprono seno e bacino.
"In effetti…".

Capitolo 2: SCUSA...????

Gli eroi approfittano della breve pausa per parlare. Con la vita che conducono, in fondo, è impossibile prevedere quanto tempo passerà prima del loro prossimo incontro. Com’ era prevedibile, Sersi e Makkari si separano dal resto della congrega per parlare di Olympia, dei cambiamenti nei loro poteri e nel loro rapporto con gli umani... e di altro. È una fortuna che comunichino telepaticamente, altrimenti Makkari avrebbe parlato per ore a super-velocità.
*Come ti trovi con questi... Protettori, Mak? - chiede Sersi.
*Decisamente a mio agio - è la risposta del velocista.
*Senti, hai forse avuto dei brutti sogni ultimamente? Come una sorta di premonizione di tempi brutti a venire?
*No, proprio no. Cosa intendi dire?
*Sento che sta per accadere qualcosa a noi Eterni, ma ancora non riesco ad identificare la minaccia. Dovrò parlarne con Ikaris al più presto. Volevo solo sapere se sarai al nostro fianco qualora quella minaccia dovesse presentarsi.
*Ho dei doveri verso la mia famiglia, certo, ma Sersi... stare qui insieme a queste persone speciali mi ha dato molto. Non sono semplicemente il tizio che corre forte, conto qualcosa.
È una sensazione che mi piace, inoltre è probabile che anche nel prossimo futuro sia spesso lontano dalla Terra.
*Non trovi che il nostro sia sempre più un popolo esule? Sempre meno unito?
Makkari non sa cosa rispondere.
Molecola e Thunderstrike, intanto, se ne stanno ancora più separati e in silenzio… il primo a mangiarsi nervosamente le unghie per via dei trascorsi non sempre piacevoli con i Vendicatori nel suo lungo periodo da super-criminale, l’ altro per qualche difficoltà a relazionarsi con i ricordi di quando era nella stessa squadra di Quasar. War Machine, dopo aver dato un’  occhiata poco rassicurante a Molecola e visto che tutti gli altri stanno parlando con Quasar, si avvicina a Nuvola.
"Non hai freddo ?" è la cosa più intelligente che riesce a dire.
"No" risponde lei senza neanche guardarlo, per poi girare gli occhi verso di lui e con lo stesso tono neutro aggiunge "Grazie".
"Non vedevo l’ ora di appoggiare i piedi da qualche parte, non so come facciate a lavorare di continuo in assenza di gravità".
"Ci si abitua".
"Se conosco minimamente gli altri resteremo qui per un bel po’, quando iniziano a ricordare vecchie avventure non si fermano più. Spero solo che mi basti l’ ossigeno per tutto il tempo… quelli che non devono respirare non ci pensano, a queste sottigliezze".
Nuvola appoggia delicatamente una mano sull’ armatura, all’ altezza della spalla. Gli indicatori del livello di ossigeno e di energia risalgono al massimo:"Non proprio tutti".
"Wow, ma come hai fatto? Voglio dire, sei un gran bel pezzo di...".
"Sono una nebulosa senziente. Ho settanta miliardi di chilometri cubi di gas ionizzato in una micro-dimensione accessibile dal mio corpo simulato; posso fare a meno di un po’ di ossigeno".
"...".
Nuvola sorride:"Sono un gran bel pezzo di...".
"Uh, grazie. Credo. Scusa, ma mi sembra che gli altri mi abbiano chiamato…". Decisamente non è il suo tipo.
"Sì, la griglia energetica per il momento funziona" spiega il Fante di Cuori "Anche se restano diversi modi per aggirarla, purtroppo. Sempre meglio di quando un esercito spaziale poteva atterrare senza che ne sapessimo niente, comunque".
"Non c’è un modo per rendere la griglia ancora più sensibile?" chiede Wonder Man.
"Purtroppo no" risponde Quasar "L’ho resa enormemente più sensibile di quella che usavo io anni fa, e siamo proprio al limite delle possibilità delle Bande Quantiche. Certo, potrei aumentare la risoluzione, ma il prezzo sarebbe una vera e propria pioggia di radiazioni sull’ intero pianeta. Ed ovviamente non penso neanche di poterne aumentare la densità, taglieremmo fuori la luce solare e potremmo avere dei problemi per la velocità di rivoluzione".
"Puoi davvero arrivare a tanto?".
"Simon, negli ultimi mesi ho dovuto far esplodere delle stelle e spostare interi sistemi solari. Sono arrivato ad usare le Bande come mai avrei creduto possibile… ma non c’è modo di rendere la griglia infallibile".
"Non potresti creare qualcosa di simile attorno all’ intero sistema solare?" propone Sersi.
"Assolutamente no. Potrebbe essere più densa e sensibile della griglia terrestre, forse una griglia così grande potrei renderla molto più affidabile ed aggiungere un sistema che blocchi direttamente chiunque arrivi, ma sarebbe veramente troppo".
"Perché? Si tratterebbe di estirpare il problema alla radice".
"Sarebbe un suicidio stellare, Fante. Innanzitutto non è solo il nostro sistema solare…ci sono anche i Titani. E poi… già una griglia planetaria può essere vista come un pericoloso passo in avanti nella tecnologia terrestre. Ci sono delle regole che vengono date per scontate nei rapporti tra le razze stellari. Se qualcuno vuole passare dal nostro sistema solare non abbiamo il diritto di fermarlo, a meno che non ci attacchi. Difendere i singoli pianeti è più che accettabile, specialmente per un pianeta con una storia ricchissima di tentate conquiste".
"Ma un qualcosa di simile potrebbe dare il messaggio che la Terra non vuole più essere invasa".
"Magari la politica interstellare funzionasse così, Simon. La prima cosa che ho dovuto imparare nello spazio è che raramente le cose sono semplici".
"Allora, volete levarvi di torno, volete finire le vostre patetiche vite svezzando dei sassi parlanti?". A parlare è stato un gigante di due metri e dodici, dal fisico asciutto e nel fiore degli anni; la prima cosa che balza agli occhi è che indossa un costume viola, è circondato da un vortice di energia dello stesso colore ed ha uno sguardo di supponenza e follia che rende immediatamente sgradevole la sua presenza. La seconda è che l’universo ha un senso dell’umorismo veramente sadico. I Vendicatori rimangono spiazzati dall’ arrivo di Maelstrom; molti di loro lo credevano morto, alcuni sanno a malapena chi sia, ma soprattutto nessuno si aspettava di vederlo alleato dei Protettori dell’ Universo.
"Ehi, mi ricordo di te! Sei quello che voleva fermare la Terra!".
"Oh, sì… Wonder Boy o qualcosa del genere. Fosti di un’ inutilità squisita nella nostra battaglia".
"Chi è questo buffone?" domanda War Machine, azionando le armi e puntandole sul bersaglio.
"L’ assassino di Eon e del padre di Quasar" risponde Sersi.
"Ed il responsabile del terremoto di Phoenix, secondo Capitan Marvel" aggiunge il Fante di Cuori.
"Sì, sono stato proprio io" precisa Maelstrom "Che evento grandioso".
"Calma… lui è con noi" li ferma Quasar. Sapeva che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, e lo temeva fin dal primo giorno.
"CHE COSA!?" esclama Wonder Man.
"Come procede la migrazione?" chiede Quasar.
"Oh, si preparano a depositare un po’ di sassolini al prossimo sistema solare. Esseri interessanti… Mi chiedo, se fossero ammassati tutti in un unico punto, arriverebbero a fondersi per formare un pianeta? Dovrebbe essere enormemente straziante per loro, una vita di dolore a cui non possono sottrarsi senza uccidere tutti i loro simili… sarebbe un meraviglioso esperimento".
"Portagli l’ asteroide e lasciali stare".
Sulla superficie si forma una fine patina gialla, che prende spessore fino a diventare una lastra. Protettori e Vendicatori vengono sollevati, lasciando l’ asteroide.
"E come potrei fare altrimenti?" dice Maelstrom, mettendo bene in mostra le manette di energia quantica che porta ai polsi. Poi, tutto l’ asteroide viene circondato da piccoli vortici di energia cinetica che si mescolano tra di loro, orbitando fino a diventare un enorme bozzolo che viene scagliato verso la migrazione, guidato da Maelstrom che lo segue.
"Sei uscito di senno, Quasar!?" gli grida Sersi quando l’ ibrido Inumano-Deviante se n'è andato "Quell’ uomo ti ha ucciso e tagliato le mani!!! E tu gli permetti di andarsene in giro indisturbato?".
"
È sotto stretta sorveglianza. Le manette limitano i suoi poteri, monitorano i suoi movimenti, gli impediscono di avvicinarsi alla Terra e possono riportarlo velocemente nella sua prigione nella Zona Quantica" spiega Quasar.
"
È assurdo… Quell’ uomo è un genocida!" interviene il Fante "Un pazzo squilibrato! Quell’ uomo è…".
"Uno dei super-umani più formidabili dell’ universo" spiega Makkari "Dopo la sua resurrezione è diventato più potente che mai. Ed è assolutamente oltre qualunque redenzione… non prova altro che piacere al solo pensiero di gente che soffre".
"Ma…".
"Lo so, è la feccia della galassia, ma aggiungendo i suoi poteri ai nostri possiamo salvare miliardi di vite".
"Dovreste rinchiuderlo e buttare via la chiave, se è così potente… sapete che non si redimerà, i criminali restano criminali e basta" commenta War Machine.
"Ah, davvero?" interviene Molecola in un rarissimo scatto d’ ira.
"Almeno dovreste stare attenti che non vi faccia cadere addosso una montagna e non accenda e spenga stelle a piacimento" risponde Jim Rhodes sotto l’ armatura, memore dei trascorsi con Molecola durante le prime Guerre Segrete.
Nuvola sospira. Non è ancora arrivata a mimare il comportamento umano quanto basta per prendere parte ad una lite. Osserva l’ unico altro a restare in disparte, Thunderstrike, e gli parla:"Qualcosa non va?".
"Come? No… è solo che sembro essere l’ unico a non avere la più pallida idea di chi sia questo Maelstrom!".
"Andiamo male, Quasar, andiamo molto male" dice Simon Williams "Quando hai aderito ai Vendicatori ti sono state date delle indicazioni ben chiare".
"Ed io le rispetto, fino in fondo. Credi che tradirei gli insegnamenti di Capitan America per un mio folle capriccio? Solo che a volte devi fare patti col diavolo per sconfiggere un altro diavolo: senza Maelstrom ora quest' Universo sarebbe solo un pallido ricordo, inghiottito da un' entità di nome Nemesi".
"Veramente" interviene Molecola "A sconfiggerla è stata la UN...".
Makkari gli tira prontamente un calcio negli stinchi, attirandosi gli sguardi dei Vendicatori:"
È stata... l' unione delle nostre forze a sconfiggere quella bastarda, sì!" esclama poi trionfante.
Il momento imbarazzante viene prontamente interrotto da un intenso brillare delle bande quantiche:"Scusate" dice Quasar "Sì, Epoch, dimmi pure".
"C'è una insolita attività energetica nel settore 254" riferisce la figlia di Eon "Ritengo sia il caso che andiate ad indagare".
"Ricevuto. Passo e chiudo". Dunque Wendell si rivolge ai Vendicatori:"Allora, voglio farvi cambiare idea su tutta questa vicenda. Seguitemi e vedrete di persona l' efficienza della nostra squadra".
Simon dà una rapida occhiata ai suoi compagni, che non mostrano alcun segno di diniego. Dunque dice:"D' accordo".
Così, dopo aver richiamato Maelstrom, un balzo quantico proietta i Vendicatori ed i Protettori in un... nuovo mondo.

Capitolo 3: IO MODELLO, TU MODELLI...

Quando riemergono in un' altra zona dello spazio, gli eroi, i genocidi e quant' altro si ritrovano davanti a (e come potrebbe essere diversamente?) uno spettacolo decisamente insolito. Davanti a loro vi è un essere dall' immensa altezza, con una strana armatura blu, che osserva un pianeta a breve distanza da lui.
"Ma... non capisco" esclama Wendell Vaughn "In questo settore non vi è alcun pianeta. Aspetta, forse ho capito".
"Chi è quell' essere?" chiede Thunderstrike.
"
È il Modellatore di Mondi".
"E cosa fa?".
"Beh, modella i mondi".
"Grazie, sei stato molto prezioso".
"I suoi scopi sono spesso oscuri e temo che, se Epoch ci ha segnalato la sua presenza, questo non significhi nulla di buono. Avviciniamoci, ma con cautela: non sappiamo di cosa può essere capace".
Lentamente i dieci si portano nelle vicinanze dell' essere, che pare non aver ancora notato la loro presenza. Allora Quasar, facendosi coraggio, si porta davanti al suo volto:"Salve, mi scusi se la disturbo, ma mi chiedevo cosa stesse facendo. Sono Quasar, designato Protettore dell' Universo...".
"Sei venuto ad osservare la mia totale sconfitta?" ribatte il Modellatore.
"Mi scusi?".
"Allora osservala". Una immagine olografica appare al cospetto degli eroi, immagini di persone che ben conoscono. Sono loro stessi e i loro compagni di squadra! Ma non nella consueta foggia.
"Ho come una sensazione di deja vu" dice Sersi.
"Hai ragione" conferma il Modellatore di Mondi "Quando venni a conoscenza dell' esperimento di trasmutazione della realtà operato da Morgana LeFey rimasi estasiato, era qualcosa che avevo sempre ambito. Cercai di ricreare quell' esperienza, ma modificando l' ambientazione e tentando di dare vera vita agli abitanti del mondo. Perché è questo il mio limite, io creo solo mondi vuoti, deboli illusioni destinate presto a svanire e a non lasciare alcuna traccia di sé. Poiché mia è la mancanza di immaginazione ed anche stavolta si è fatta sentire: questo mondo non era nulla. Non prima che arrivaste voi, almeno...".
"Ehi, aspetta" dice Wonder Man "Cosa...".
Ma non completa la sua frase: il Modellatore agita la sua mano e Simon, Quasar, War Machine, Sersi, Makkari e il Fante di Cuori svaniscono alla vista.
"
È in questi casi che si è soliti affermare che la faccenda si complica, vero?" chiede Thunderstrike.
"Credevo che voi terrestri diceste invece:'Siamo nella merda fino al collo'" ribatte Nuvola.

Capitolo 4: IL CONSUETO BRAND, NEW WORLD

Tempi difficili per il regno di Lady Vespa: dopo il varo dell' Ordinanza, tutto sembrava filare liscio. Ma ben presto è cominciato il malcontento da parte di numerosi esponenti della feccia della società: i Servi del Maligno, la Corporativa, il Reame Segreto, Essi, Artefatte Ideazioni Metafisiche... Sono solo alcune delle minacce che lei ed il suo gruppo, i Rivendicatori, devono affrontare ogni giorno. E come se non bastasse ultimamente c'è stato un attacco di follia collettiva tra la popolazione, tutti a giurare e gridare che questo è un mondo finto, non reale. Lady Vespa ritiene di averne individuato la fonte, sul Monte Wundagoria, rifugio di quel dannato scienziato, il Supremo Evoluzionista, le cui teorie fanno rizzare i capelli a chiunque. Con quali forze ha deciso di giocare adesso?
"Uomo Ionico" dice Lady Vespa "
È giunto il mio ospite?".
"Sì, mia regina" conferma l' eroe "Le presento Antonius Starkus".
La sovrana si alza dal suo trono e va ad abbracciare la sua vecchia conoscenza:"Antonius, finalmente sei qui. Ma... chi è quest' essere al tuo fianco?".
"La mia più grande creazione" afferma il possidente terriero "L' unione di uomo e macchina: l' Arsenale Vivente".
"Ma... è un qualcosa di mostruoso!".
Non vi è alcuna parte umana visibile, solo la conformazione del corpo è vagamente umanoide: cannoni e balestre si propagano da ogni parte dell' armatura del servo di Starkus:"Io servo il bene comune, il bene di Lady Vespa" dichiara l' Arsenale Vivente.
La regina annuisce allora soddisfatta.
"Vorremmo unirci anche noi alla comitiva" dichiara in quel momento una possente voce.
"Mi scusi, mia regina, non sono riuscito a fermarli".
"Vai pure, Giarvis" dice Lady Vespa "Sono persone fidate: Circe e Velocista, della casata degli Immortali".
"Finalmente vi degnate di scendere tra noi comuni mortali" interviene Starkus "Siete sempre reclusi nella vostra cittadella di Olimpus...".
"Strane visioni ci hanno colto, Lady Vespa" dichiara Circe non badando alle parole del possidente terriero "Visioni di uno strano mondo, che non ci appartiene eppur ci pare familiare".
"Quale follia è mai questa?" esclama la regina "Non esiste altra terra al di fuori di Marville!".
"Eppure erano visioni molto reali" afferma Velocista, addobbato in uno sgargiante costume blu.
"Forse le stesse che hanno colto anche me" dice un ennesimo, inatteso ospite.
"Atomo, il Protettore dei Cieli!".
"Proprio io, mia regina. Ero di pattuglia presso la Zona Neutronica quando una immagine mi è apparsa davanti agli occhi: quella di una donna, vestita di un abito molto... provocante, le lasciava scoperte addirittura le ginocchia".
"Quale indecenza".
"Ed aveva una targhetta con su scritto quello che probabilmente era il suo nome: Lara. Ecco, non dovrebbe dirmi niente, eppure, e non riesco a spiegarmi come, sento qualcosa per quella donna. Qualcosa di profondo".
"Ora basta" dice Lady Vespa "
È chiaro che il Supremo Evoluzionista sta giocando con le nostre menti e, in nome dell' Ordinanza, impongo che ai suoi folli esperimenti venga posta la parola fine. Così vuole Lady Vespa".

Capitolo 5: MENTRE ERAVATE VIA

"Dove sono andati i nostri amici?" chiede con tono irato Thunderstrike "Cosa hai fatto loro?".
"Sono sul pianeta ora, dimentichi di tutto e di tutti" risponde il Modellatore di Mondi.
"Sono forse l' unico felice di questa situazione?" sorride Maelstrom.
"Se li rivolete indietro dovrete passare sul mio cadavere".
"Ma dai, non l' avrei mai detto!" esclama Thunderstrike.
"Voglio che siate tutti al massimo per questa lotta" dice il Modellatore "Dunque...". E con un semplice gesto toglie le manette quantiche a Maelstrom!
Il sorriso dell' Inumano/Deviante si allarga sempre più:"Grazie tante, deficiente. Ora me ne vado: ho visto giusto poco fa dei sassi che non meritano di vivere...".
"Rifuggi dalla lotta, Maelstrom della Terra. Dunque hai paura".
Il sorriso si trasforma in una maschera d' ira:"Ripetilo, se hai il coraggio!".
"Hai paura di affrontarmi" ribadisce il Modellatore "Sei un codardo".
"Adesso ti faccio vedere io!". Maelstrom si lancia contro l' essere, prontamente seguito da Thunderstrike. Molecola pare incerto se agire o meno, dopotutto quali speranze hanno contro un' entità cosmica? Nuvola, come spesso capita, se ne sta in disparte, apparentemente non interessata alla battaglia.
"Vuoi provare dolore, Modellatore di Merda?" grida il genocida dei Protettori "Sarai accontentato!".
È stato punto sul vivo, non gliela farà passare liscia. Assorbe energia cinetica da qualunque fonte circostante, compresa la velocità di rotazione del pianeta, scagliandola contro il Modellatore. Contemporaneamente il costrutto di Eric Masterson scaglia grazie al suo martello incantato numerose raffiche energetiche contro il Modellatore, che non tenta nemmeno di reagire.
La battaglia va avanti per alcuni minuti, senza che né Maelstrom né Thunderstrike vengano colpiti. E la corazza del Modellatore inizia a sfaldarsi. Molecola non sa capacitarsi di ciò e si rivolge a Nuvola:"Quei due sono molto potenti, ma non dovrebbero essere in grado di fargli nemmeno un graffio… il Modellatore non sta neanche cercando di difendersi, se continuano così lo uccideranno! O l’ equivalente per uno come lui. Perché si comporta così?".
"Forse è proprio quello che vuole" risponde la nebulosa senziente.
Questa risposta fa scattare qualcosa in Owen Reece: osserva attentamente gli occhi del Modellatore e vi vede qualcosa... qualcosa di familiare. E capisce tutto. Si avvicina dunque a Thunderstrike:"Fermati".
"Cosa?".
"Ho detto fermati, sei sordo?". Il Vendicatore si blocca e Owen si reca presso Maelstrom, qui sarà più dura:"Fermati".
"Scordatelo, pulce. Questo lo uccido ora".
"Maelstrom, fermati subito, CAZZO!".
Lui allora si ferma:"Oh oh, il signorino che dice le parolacce: non credevo avrei vissuto tanto per assistere a questo momento".
"Stai facendo il suo gioco, non l' hai capito?".
"Cosa?".
"Ma certo: questo pianeta, la cattura dei nostri amici, il fatto che abbia lasciato liberi noi che siamo... esseri particolari, tutto era stato da lui previsto. Voleva essere attaccato".
"Ma perchè?".
"Perché si sta lasciando morire".

Capitolo 6: IL TRUCCO C'È E SI VEDE

"Coraggio" esorta Lady Vespa "Perché indugiate? Siamo vicini a Wundagoria".
"Mia signora" dice Atomo "Continuo a vedere quella donna con quello strano vestito".
"Anch' io ho delle visioni: di una donna dai capelli ricci con un costume da zingara color rosso" aggiunge l' Uomo Ionico.
"E noi di altri esseri simili a noi" dice Circe, mentre Velocista annuisce "In lotta con creature mostruose provenienti dal fondo del mare".
"Io, invece" conclude l' Arsenale Vivente "Mi vedo rivestito di una differente armatura, più... avanzata".
"Ma non capite?" sbotta Lady Vespa "
È il Supremo Evoluzionista che sta giocando con le vostre menti!".
"Bugiarda! Siete stati voi!" esclama in quel momento un altro essere, librato in cielo.
"Ma chi è quel tizio nero e bianco?" si chiede Starkus.
"Sono il Due di Picche, guardia del corpo dell' Evoluzionista. E nei miei sogni continuo a vedere una donna come me, con metà del volto bianco e l' altra nero. Io conosco quella donna, ne sono certo, è una mia simile che voi avete fatto prigioniera!".
"Sai bene di non dire il vero: sei solo una pedina dell' Evoluzionista".
"No, non è così!" prorompe in quel momento l' Uomo Ionico.
Da qualche tempo i Vendicatori si sono dotati di un congegno particolare e straordinario: un microchip che permette loro di non farsi controllare mentalmente o misticamente da nessuno. Certo, le entità cosmiche riescono probabilmente ad aggirare questo divieto, ma in questo caso abbiamo un Modellatore di Mondi disilluso di sé e del suo lavoro, che non ha dato il meglio. Stavolta la sua finzione è più che mai manifesta.
"Non siamo quello che pensiamo!" continua l' eroe.
"Vaneggi" commenta Lady Vespa.
"No, non è così" ribatte Atomo/Quasar "Ora so chi è quella donna, Lara: è la donna che amo. E non è di questo mondo. Come nemmeno io lo sono".
"E noi... noi siamo Eterni!" esclama Velocista/Makkari. "Anche se mi sfugge come facciamo a sognare e combattere allo stesso tempo…". Nel caso dei Protettori, ancora sforniti dei microchip, beh, diciamo che avere come referente Epoch può aiutare. E comunque sono schermati dal controllo mentale.
"No, non sono l' Arsenale Vivente!" grida l' eroe in armatura "Sono War Machine!".
"Ed io... il Fante, sì, il Fante di Cuori: è tutto chiaro nella mia testa ora". E la sua mente corre a Kaina: non l' ha trattata bene l' ultima volta che l' ha vista, si è comportato molto male. Dovrà rimediare, glielo deve. Certo, magari ricordarselo in un altro momento sarebbe stato meglio…
Ed in quell' istante qualcosa cambia: gli eroi abbandonano le fogge sgargianti che avevano assunto in questo mondo e riassumono i loro consueti costumi. La finzione sta per finire.
"Cosa è questa diavoleria?" si domanda Starkus "Forse un trucco di Mefistofele?".
"Non proprio, signore" risponde Quasar "Ora però dobbiamo andarcene, prima che salti fuori qualcuno con una maschera alla Wolverine".
"Intendi dire Ghiottone?" ribatte il possidente terriero.
"No, vi prego" li esorta Lady Vespa "Siete i nostri migliori campioni, senza di voi siamo perduti".
"Signora" interviene Wonder Man "
È proprio per liberarvi che dobbiamo andarcene, per affrontare il vero burattino che tira i fili di tutto ciò".
"E di noi che ne sarà?".
"Ve lo prometto, non vi lasceremo soli. Vi daremo quello che vi è sempre mancato finora: la possibilità di scegliere da voi il vostro destino".
Poi Simon fa un cenno a Quasar e, con un balzo quantico, gli eroi spariscono alla vista. Lady Vespa e Antonius Starkus osservano il nulla davanti a loro. Poi la regina si inginocchia: oggi forse ha perduto tutto. Anche la speranza. Ma a volte i miracoli accadono.

Capitolo 7: GIUDIZIO

"Si sta lasciando morire?" esclama Maelstrom "Cosa vuol dire?".
"Vuol dire esattamente questo" ribatte Molecola.
"E tu come hai fatto a capirlo?".
"L' ho capito perchè anch' io ho provato questo insano desiderio più di una volta nella mia vita".
"Forse dovevi realizzarlo".
"Ma so anche" continua Owen Reece rivolgendosi al Modellatore di Mondi "Che non è affatto una soluzione: una persona ha tante cose da dare al mondo, nel tuo caso all' Universo, per arrendersi così". L' uomo con i fulmini in faccia quasi non si rende conto di quel che sta facendo: sta parlando con autorità e coraggio ad una entità cosmica, quando solo fino a pochi anni fa era un perdente come tanti altri. Davvero un balzo di qualità che nessuno si sarebbe mai aspettato.
"Tu allora cosa proponi?" gli chiede il Modellatore.
"Ti rendi conto di cosa hai in mano? Puoi creare della materia dal nulla, puoi dare il dono della vita: hai una grande responsabilità nelle tue mani, gettarla così al vento solo perchè ti ritieni inadeguato quando invece hai dimostrato il contrario, beh... è da idioti!".
"Oh, cielo, ora siamo fritti" mormora Thunderstrike.
"Il grande potere, la grande responsabilità... ti dice niente tutto questo? Non ti devi arrendere così".
"Per amor del cielo, qualcuno lo faccia smettere!" esclama Maelstrom.
"Non suicidarti, Modellatore, hai ancora molto da dare a questo Universo".
Contemporaneamente vi è un lampo ed un portale quantico si apre a poca distanza: da esso escono gli eroi precedentemente catturati dal Modellatore. Quasar vede Maelstrom libero e provvede immediatamente a ridotarlo delle manette quantiche.
"No, ancora!" si dispera l' Inumano/Deviante.
Wendell ha potuto sentire solo l' ultima frase pronunciata da Owen Reece, ma sa che ha fatto la cosa giusta. Una fiducia che può nascere solo dopo tante battaglie convissute, dopo che quel sentimento che ha nome amicizia è nato:"Molecola dice il vero, Modellatore. E noi possiamo aiutarti...".
"MODELLATORE DI MONDI!" prorompe in quel momento una possente voce. Ed un celeberrimo volto a tre facce compare davanti ai presenti.
"'Sto Tribunale fa sempre entrate ad effetto?" chiede Makkari.
"
È il suo marchio di fabbrica" risponde Quasar.
"MODELLATORE, TI ORDINO DI CESSARE IMMEDIATAMENTE IL TUO ESPERIMENTO! QUESTO PIANETA SBILANCIA I DELICATI EQUILIBRI DI QUESTO UNIVERSO!".
"Ah no, adesso basta" afferma Wendell Vaughn "Ne ho abbastanza di distruzioni indiscriminate di pianeti ed universi, ora vado a fare quattro chiacchiere con quel tizio".
Mentre il Protettore si avvicina al Tribunale Vivente, Thunderstrike chiede a Makkari:"
È sicuro di quel che fa?".
"Certo: è la persona più saggia e assennata che abbia mai conosciuto".
"Ehi, bellimbusto!" esclama Quasar "Ora mi stai a sentire, d' accordo?".
"Dicevi?" chiede Thunderstrike.
"Cosa?" ribatte Mak "Io quel tizio non l' ho mai visto in vita mia".
"Se vorrai distruggere quel pianeta dovrai fare i conti con noi, chiaro?".
"Wondy, ricordami di non fare mai domanda per entrare nei Protettori" dice War Machine.
"Credo che tu ci debba quantomeno un grazie per aver salvato l' Universo diciamo... due o trecento volte. Noi ti chiediamo solo di risparmiare quel mondo, e coloro che vivono in esso: dona loro il libero arbitrio, cosicché siano loro a decidere il loro destino. Tu proteggi la vita in ogni sua forma, non hai proprio l' atteggiamento dell' entità malvagia: i tuoi superiori non te lo permetterebbero".
Il Tribunale Vivente non risponde, sembra quasi non aver nemmeno prestato ascolto alle parole di Quasar, finchè alla fine:"ORDINO CHE QUESTO MONDO VENGA SIGILLATO DAL RESTO DELL’ UNIVERSO, FINO A QUANDO NON AVR
Ò PRESO UNA ULTERIORE DECISIONE IN MERITO. I SUOI ABITANTI POTRANNO GODERE DEL LIBERO ARBITRIO ED IL MODELLATORE DI MONDI SUPERVISIONERÀ LA LORO EVOLUZIONE SENZA INTERFERIRE NELLA LORO STORIA. COSÌ IO ORDINO E CHE NESSUNO OSI CONTRASTARE IL MIO VOLERE".
"Quaze, ce l' hai fatta?" domanda Nuvola, con un tono a metà tra l' incredulo ed il pacato.
"Amica mia" sorride l' eroe "Siamo i Protettori dell' Universo, facciamo i miracoli".
"Ma non erano gli X-Men?" ribatte Molecola.
"Owen Reece della Terra" lo chiama il Modellatore di Mondi. Lui si volta. "Non è mia abitudine ma… desidero… ringraziarti per la tua assistenza".
"Come se avesse faticato solo il piccoletto” mormora Maelstrom, che durante l' apparizione del Tribunale Vivente aveva cercato di dare poco nell’ occhio.
"Se non fosse stato per te" continua il Modellatore "Non avrei potuto avere questa nuova possibilità. Chissà che le mie creazioni non possano, un giorno, curarmi dalla mia mancanza di immaginazione".
"E chissà che non gli procurino anche qualche dialogo decente ed una bella plastica facciale" sussurra Makkari ai suoi compagni.
"Ah… non è questa gran cosa, davvero, poteva farlo chiunque…" inizia, naturalmente, a sminuirsi Molecola. Maelstrom sta per aggiungere qualcosa, ma ci ripensa dopo gli sguardi degli altri.
"Dovrei fare qualcosa per voi, forse esaudire alcuni vostri desideri" offre il Modellatore, avvicinandosi. Ma poco oltre la sua posizione viene fermato da una barriera di energia, totalmente impenetrabile persino per un essere del suo rango. "Peccato… onorerò il mio debito dedicandomi alle mie creazioni. Di nuovo grazie e… addio".
"Prendi un po’ di sole, mi raccomando" scherza Makkari, mentre l' entità rimpicciolisce e torna sul pianeta.
"Bene, ora che qui abbiamo finito… Tribunale…" inizia Quasar, zittito dalla voce tonante del giudice cosmico.
"DICHIARO CONCLUSA QUESTA UDIENZA". Ed il Tribunale Vivente scompare dalla vista.
"Oh, stupendo… sono mesi che cerchiamo di parlare con lui; uno penserebbe che un tale pezzo grosso abbia almeno una segreteria telefonica, e invece…"
"E cos’è che gli dovete chiedere?" domanda il Fante di Cuori.
"Forse non sono affari nostri, Jack" lo ferma Wonder Man "Quasar e il suo gruppo si sono guadagnati la nostra fiducia".
"No" interviene Wendell Vaughn, guardando Maelstrom con la coda dell’ occhio "Basta segreti".

Capitolo 8: IL CORTO ADDIO

Nuovamente nel Sistema Solare terrestre, i due gruppi si salutano prima di prendere strade diverse. Esattamente come qualche ora prima Makkari sta parlando con Sersi e Quasar con Wonder Man ed il Fante di Cuori, mentre Maelstrom e Thunderstrike restano in disparte. La differenza è che War Machine si mette a parlare con Molecola.
"Ehi, bel lavoro con quel tizio" non è forse il massimo della fraternizzazione, ma è un inizio.
"Grazie… è strano, con tutto il potere che possiedo… stavolta mi è bastato cercare di capirlo".
"Beato te, io detesto questo genere di cose. Preferisco avere qualcosa di reale da combattere".
"Il potere del Modellatore di Mondi è reale… è il suo stesso potere a definire la realtà, quando lo usa".
"Ecco, appunto. Ah, senti… per quello che ho detto sulle Guerre Segrete e tutto il resto…".
"Non importa. So di aver fatto cose… discutibili, in passato. Neanche io mi fido di me stesso, la maggior parte del tempo".
"Sembra che i tuoi compagni di squadra lo facciano. E da questo giorno in poi lo faremo anche noi".
"Lo so" risponde il signore delle molecole con un rarissimo sorriso.
"Vediamo se ho capito bene" riflette Wonder Man, poco lontano, dopo aver parlato con Quasar "Per mesi vi siete preparati in segreto per sconfiggere una creatura in grado di divorare un universo in pochi minuti, ma all’ultimo minuto siete stati battuti sul tempo da degli esseri umani molto più potenti di voi… che dicono di far parte di un qualcosa chiamato UNION?".
"Credo che abbiano solo l’ aspetto di esseri umani" precisa Quasar "Maelstrom ne ha visto uno cambiare forma pronunciando una sola parola, qualcosa che suonava come “Warp”. Ovviamente non ne ha parlato, ma credo sia rimasto abbastanza sconvolto da quello che ha visto. E questo è preoccupante".
"E nemmeno Epoch riesce a scoprire chi siano? Voglio dire, dovrebbe essere onnisciente o qualcosa del genere, no?" chiede incredulo il Fante di Cuori.
"
È proprio questo che mi preoccupa: non ha scoperto niente. Quello che vi ho detto, oltre al fatto che il loro simbolo dovrebbe essere un triangolo rosso su campo nero, è tutto quello che sappiamo di loro".
"Comunque hai fatto bene a parlarcene… staremo all' erta anche noi" continua Wondie "Quasar, credo che il vecchio Cap sarebbe orgoglioso del lavoro che state facendo. A quanto ho capito, combattete delle battaglie con cui persino i Vendicatori farebbero fatica a tenere il passo. Solo… ricordatevi che non siete più soli. Siete parte del gruppo, ormai; non solo tu, anche gli altri".
"Anche Maelstrom?" domanda Nuvola.
"Ora non esageriamo" sorride l' uomo ionico.
"Ecco, riguardo Maelstrom, Simon… non è stata una scelta facile. Né tenervi all' oscuro di quasi tutto quello che facciamo. Ma non ho dimenticato cosa significa essere un Vendicatore, te lo posso assicurare".
"Non c’era nemmeno bisogno di dirlo. Certo, quando vi ho visti assieme a Maelstrom ho avuto una gran voglia di prendervi a calci nel sedere" ridacchia l' uomo ionico.
"Tanto avremmo vinto noi" ribatte Nuvola, non si sa se per scherzo o sul serio.
"Un po’ me ne vergogno, ma a volte mi mancano i tempi in cui facevamo a botte con gli altri super-eroi almeno una volta al mese!" continua il Fante "Io ho iniziato con la Tigre Bianca, eh beh, da qualche parte bisogna pur cominciare...".
"Allora io sono migliore di te" dice Quasar "Io ho avuto la Torcia Umana come primo avversario. Comunque per scontri del genere basterà aspettare il prossimo Inferno o cose simili".
"Non credo. I microchip a nostra disposizione sono stati progettati per difenderci anche dal controllo mentale mistico".
"Davvero? Di sicuro farebbero comodo anche a noi, l' unico tipo di controllo mentale che non possiamo contrastare. Certo, gente come il Modellatore ci riuscirebbe lo stesso, ma… Dovrò chiedere ad Epoch di procurarci qualcosa di simile".
"Non è necessario, Quasar… possiamo dotarvene quanto basta noi, sulla Terra".
"Sarebbe grandioso. Era ora di fare un bel team-up utile a qualcosa, che ne dici, Simon?"
"Che hai ragione, ovviamente. Noi siamo i migliori, gli originali, e nessuna nostra copia, da qualunque universo o dimensione alternativa provenga, potrà mai sperare di eguagliarci".
Makkari apre bocca per dire qualcosa in proposito ma, per la prima volta da millenni, decide che è meglio lasciar perdere.
Poco più in là intanto Maelstrom fa quello che sa fare meglio, perdere le staffe:"Ehi, finto tonante, che hai da guardarmi?".
"Scusa, ma... proprio non riesco a ricordare chi sei!" ribatte Thunderstrike.
"Ah, questi doppioni ignoranti... Volevo far collassare l' intero Universo in un buco nero, ricordi? Sarebbe stato un gran bel annichilimento, ma Quasar ha barato".
"Sì, ora ricordo... voglio dire, so chi sei e cosa hai fatto. Ma scusa, non eri morto in quell' occasione?".
"Senti chi parla...".
"Ehm, già. Ma allora come sei ritornato?".
"Attraverso un Celestiale".
Il volto di Thunderstrike si illumina:"Anch' io! Qua la mano, socio, ehm... scusa, hai le manette e non puoi".
Maelstrom gli volge le spalle:"Ma fammi il piacere...".
"Ok, gente" annuncia Quasar "Prossima fermata: il Palazzo dei Vendicatori!".
"Teletrasportaci a bordo, Yoda!" esclama Nuvola.
"Scusatela" dice Makkari "Ma si confonde sempre tra Star Trek e Star Wars".
Sersi sorride:"Ah, Mak, hai corrotto un' altra anima innocente".
Poi con un balzo quantico spariscono tutti alla vista, lasciandosi dietro di sé un pianeta su cui è appena spuntata la vita. E dove si sta già per scrivere la storia... di nuovo.

Epilogo: L' ALBA DI UNA NUOVA ERA

"Quasi non riesco a crederci" esclama un eroe che ha in mano un martello "Ce l' abbiamo fatta, abbiamo sconfitto il mio malvagio fratello Locutus".
"Ma sappiamo bene che lui è solo una delle tante minacce che costellano questo pianeta" aggiunge un altro rivestito di un' armatura da cavaliere "Io ritengo che una alleanza tra noi, esseri potenti, possa aiutare a sventare queste minacce. Siete tutti d' accordo?".
Tutti annuiscono.
"Allora unite la vostra mano destra alla mia: da oggi Acciaio, Tuono, Carcassa, Gigante e Vespa danno vita ai Rivendicatori!".
Poco distante, invisibile per chiunque, un essere osserva il tutto. Compiaciuto. Si prospettano grandi cose.

MAKKARI in:
BORN TO RUN
di FABIO VOLINO

Palazzo dei Vendicatori.

"La griglia segnala visitatori graditi in arrivo" annuncia Photon.
Pochi secondi dopo, infatti, un portale quantico si apre nel giardino del Palazzo e da esso escono i Protettori dell' Universo (escluso Maelstrom riaffidato alle cure di Epoch) ed i Vendicatori recatisi nello spazio.
"Ragazzi" si fa avanti Songbird "Ci avete messo decisamente molto tempo".
"
È che, come spesso capita" spiega il Fante di Cuori "Siamo stati coinvolti in una anomala vicenda. Poi vi spiegheremo tutto, lasciateci solo riprendere fiato. Voi, intanto, fornite i microchip a Quasar ed ai suoi alleati".
"Anche a lui?" chiede Melissa indicando Molecola.
"Soprattutto a lui: oggi ha salvato la situazione" interviene Quasar.
"Ehi" ribatte Owen Reece "Ricordati che al matrimonio di Titania e dell' Uomo Assorbente ero il tipo più assennato".
"Siamo felici che sia presente anche Makkari, altrimenti vi avremmo chiesto di portarlo" continua Monica Rambeau.
"Come mai?" domanda l' Eterno.
"C'è uno strano tizio che... chiede di te, diciamo. Vieni".
Il gruppetto rientra all' interno del Palazzo e portato in una piccola stanza, dove vi è riverso sul pavimento un uomo con uno sgargiante costume rosso ed una barba color biondo. Una sola parola esce insistentemente dalla sua bocca:"Makkari... Makkari... Makkari...".
"Buried Alien!" esclama l' Eterno "Volevo dire Fastforward... Oh, insomma, è lui!".
"Lui chi, Mak?" chiede Wendell.
"Ma come chi?
È il vincitore della Maratona Galattica... Ah già, tu non l' hai mai visto in faccia. Cosa gli è capitato?".
"Come si sia ridotto in questo stato è anche per noi un mistero" spiega Songbird "
È arrivato qui presso la nostra sede ed ha cercato di entrare, solo che le difese della nostra base gliel' hanno impedito. Allora si è inginocchiato ed ha cominciato a mormorare il nome di Makkari. Quindi l' abbiamo portato qui. Alcune ore dopo siete arrivati voi. Ehi, che hai da guardarmi così intensamente?".
"Niente, niente" si scusa Makkari "
È che... sei una ragazza molto affascinante".
"Puoi ripetere, scusa?" interviene Nuvola.
"Ovviamente la tua avvenenza è di gran lunga inferiore a quella di questa nuvola senziente".
"Il termine esatto è gran bel pezzo di...".
"Allora" la blocca l' Eterno "Wendell, credi che Epoch possa fare qualcosa per lui? Magari riusciamo anche a riportarlo alla sua dimensione di origine, è ciò che più desidera".
"Ci possiamo provare" annuisce Quasar.
"Scusa, Photon" entra in quel momento un altro eroe nella stanza "Ma volevo riferirti che... Oh, perdonatemi, non volevo disturbarvi".
"Nessun disturbo" dice il Protettore dell' Universo "Sono finalmente felice di poter parlare con te, Capitan America. Alla scorsa riunione ho avuto così poco tempo".
"Mi è stato detto che tu praticamente idolatravi Steve Rogers".
"E lo idolatro ancora. Credo che per certi versi noi due siamo molto simili in questo, anche se tu ti sei assunto delle responsabilità mica da ridere. Come si sta comportando il ragazzo?" chiede poi agli altri.
"In modo straordinario" risponde Photon "Ci ha aiutato a sventare un traffico di droga letale e ci ha fornito informazioni importanti sulle organizzazioni criminali".
"Solo che a volte ho dei dubbi" aggiunge Jeff Mace.
"E chi di noi non ne ha?" ribatte Wendell Vaughn "Posso solo dirti di continuare su questa via. Ora però dobbiamo andare, mi ha fatto comunque molto piacere rivedervi, spero non debba arrivare un' altra crisi cosmica perchè ciò si ripeta. I microchip?".
"Eccoli, amico" dice il Fante consegnandoglieli "Inserirli è facile, credo che quella vostra Epoch possa farlo in un microsecondo".
"Molto bene, grazie ancora. Prendi tu sulle spalle Buried Alien, Mak? Ok. Allora...".
Un altro balzo quantico ed i quattro Protettori ed il velocista spariscono alla vista.

Zona Quantica.

"Finalmente a casa" dice Nuvola.
"Makkari... Makkari... Makkari..." continua a mormorare Buried Alien.
"Ora non vorrei sembrare indelicato" afferma Molecola "Ma questa litania mi sta dando alla testa: si può fare qualcosa?".
"Vediamo, Owen" esclama Quasar "Mr. S, mi chiami Epoch?".
L' insolito segretario con un occhio al posto della testa esegue prontamente e, pochi secondi dopo, la figlia di Eon è al cospetto dei suoi protetti. Non serve spiegarle la situazione anche perchè la Coscienza Cosmica le ha già detto tutto, così dà il suo responso:"Ho provato a sondare la mente di quest' essere, ma è troppo confusa, disordinata, piena di paura. Non vorrei creare danni ulteriori".
"Ragazza mia, ti sfugge il nocciolo della questione" dice Makkari "Dobbiamo ridargli ciò che più brama. Ricordo ancora bene l' ultima volta che io e Buried Alien ci siamo visti: lui mi stava aiutando a curare alcuni miei sensi iperveloci e nel frattempo io lo portavo in giro per l' Universo. Poi, come tutte le belle cose, la nostra corsa è finita: io ero guarito e lui voleva esplorare altri mondi, voleva continuare a correre. Io invece volevo tornare sul mio pianeta, presso la mia famiglia. Così le nostre strade si separarono. Chissà cosa deve aver passato in questi tempi, eppure quando si è trovato in difficoltà è riuscito a tornare sulla Terra, ha invocato il mio aiuto. Glielo devo, così come lui ha fatto con me".
"E come intendi aiutarlo, Makkari?".
"Come detto prima, dandogli quello che più desidera. Ehi, Buried, chi arriva ultimo è una puzzetta Skrull!". Ed il velocista parte alla velocità del fulmine. L' uomo col costume rosso improvvisamente smette di ripetere il nome dell' Eterno, si rialza e... scatta anche lui!
"Esattamente dove si trova il traguardo di questa gara?" chiede Epoch.
"E che ne so?" ribatte Wendell Vaughn "La Zona Quantica è infinita".
Passano secondi, minuti, ore. I Protettori iniziano quasi a preoccuparsi, finchè rapidamente come se erano partiti Makkari e Buried Alien ritornano. E...
"Ho vinto!" esclama l' essere proveniente da un' altra dimensione.
"Non è vero" protesta il velocista immortale "Ti ero davanti di due centimetri".
"Ma sentilo, direbbe qualsiasi cosa pur di vincere".
"Senti chi parla, il...".
"Ehm, scusate" interviene Quasar "Ma mi pare che il nostro amico sia tornato in sé. Come ci sei riuscito, Mak?".
"Si vede che non hai mai provato il brivido della corsa, Quaze. Perché quando ti senti a terra, quando credi di aver perso tutto, puoi sempre contare su di esso, sull' eccitazione che ti dà correre dove vuoi, scoprire nuovi luoghi, rinascere grazie ad esso. E così è stato per Buried Alien: era a terra, fisicamente e moralmente, ma io, anzi no il brivido della corsa gli ha dato una nuova ragione per vivere. Per andare avanti".
"
È proprio così" conferma l' altro velocista.
"Sai, Buried, questo tuo costume mi ricorda quello di un altro tizio che ho incontrato recentemente che... Naaaahhhhh, lascia perdere. Epoch, allora, possiamo riportarlo nel suo mondo?".
"Mentre eravate immersi in queste... dotte osservazioni, ho analizzato nuovamente i suoi schemi cerebrali: vi sono vaghi ricordi della sua dimensione di origine, ma nessuno di essi era preciso. Inoltre sono ancora debilitata dopo lo scontro con Nemesi".
"Insomma, vuoi dirci che potremmo spedirlo in una terra ancora a lui straniera?".
"Esattamente".
"Non mi importa" afferma allora Buried Alien "C'è una speranza che io possa tornare al mio mondo e, anche se le probabilità fossero una su un milione, non mi tirerei indietro. E comunque avrei nuovi spazi in cui correre. Sì, vale la pena rischiare".
Makkari e Quasar osservano dunque Epoch, che alla fine esclama:"L' Ottagono è pronto".
"Beh, Makkari, qui ci diciamo addio" dice Buried Alien "Non sono mai stato molto bravo in queste cose, dunque... grazie per tutto quello che hai fatto per me".
"Grazie a te, Buried, per il supporto morale che mi hai dato nei miei momenti di maggior disperazione. Difficilmente ci rivedremo ancora, ma sappi che non ti dimenticherò".
"La stessa cosa per me. Beh, ciao". Buried Alien ai avvicina alla macchina, un nuovo mondo si spalanca davanti a lui, casa sua con ogni probabilità. E prima che il portale si richiuda del tutto:"Ehi, ora ricordo il mio vero nome: è Bar...". Poi si chiude.
"Ricapitolando" dice Quasar "Oggi abbiamo salvato un mondo e riportato un esule alla sua dimensione. Una giornata tranquilla dopotutto, vero Mak? Mak?".
Ma il velocista si è appartato, in ginocchio ed in silenzio. Wendell gli si avvicina:"Mak, tutto bene?".
L' Eterno annuisce:"Voglio solo stare un po' da solo, Quaze".
L' eroe capisce il suo bisogno e si allontana: è sempre difficile dire addio ad un amico. Spera che lui non debba mai farlo.

L' UOMO SABBIA in:
QUELLA CERTA FACCENDA IN SOSPESO
di FABIO VOLINO

Utah.

Ed eccolo finalmente: William Baker, l' Uomo Sabbia, nella sua prima missione a solo. Si trova a Salt Lake City, dove un qualche non tanto misterioso supercriminale ha derubato alcune influenti congregazioni religiose. Non tanto misterioso in quanto i residui d' acqua ritrovati sui luoghi dei furti non lasciano adito a molti dubbi.
Guardatelo bene quest' uomo, chi avrebbe mai pensato che sarebbe giunto a questo punto? Solo un decennio fa o giù di lì era al servizio di un boss della malavita e per lui faceva i consueti lavoretti sporchi. Ebbe anche una profonda delusione amorosa, mai superata del tutto probabilmente. Alla fine la sua fama e malignità arrivò all' attenzione della polizia: ci fu un lungo inseguimento, che terminò quando Baker si rifugiò presso una spiaggia abbandonata. Disgraziatamente per lui, lo era in quanto era un sito militare. Un ordigno sperimentale (notato quante cose sperimentali esistano a questo mondo?) venne fatto detonare e cambiò per sempre il corpo di William Baker: si fuse con la sabbia della spiaggia e divenne così... l' Uomo Sabbia (ok, a quel tempo i supercriminali non avevano tanta fantasia nel cercarsi un alias)! Mi raccomando, non Sandman, ma l' Uomo Sabbia*.

* E questa chi la capisce è bravo

Come molti, voleva una bella vita. E per lui bella vita significava una sola cosa: denaro. Quasi superfluo aggiungere che all' inizio lo ottenne nel modo sbagliato. Poi decise di volere anche un diploma ed incappò nell' Uomo Ragno, che lo risucchiò in un aspirapolvere (è praticamente certo che questo evento non verrà ricordato nelle rispettive autobiografie dei due). E poi e poi... I Sinistri Sei, i Terribili Quattro, batoste, batoste, batoste, batoste (continuare per circa cinque minuti)... Finché qualcosa cambiò: il denaro, si disse, si poteva guadagnare anche con mezzi diversi, no? E così ecco il reclutamento da parte di Silver Sable nel Branco Selvaggio e, successivamente, addirittura la grazia per tutti i reati commessi e l' ingresso (alquanto temporaneo, ma pur sempre ingresso) nei Vendicatori. La parola batoste non rientrò più nella sua vita (ok, forse qualche volta sì) e si sentiva per più di un verso soddisfatto di sé stesso.
Ma qualcuno non era d' accordo: Wizard, che un giorno, non avendo evidentemente niente di meglio da fare, sottopose Baker alla Macchina ID, la quale riportò alla ribalta la personalità criminale dell' Uomo Sabbia. Silver Sable riuscì quasi subito a invertirne gli effetti, ma solo recentemente Baker si è riappropriato totalmente della sua identità. E così Wasp l' ha voluto ancora tra i ranghi dei Vendicatori. Quello che vogliono fare... in confronto i piani di Destino impallidiscono, la Slorenia soprattutto... Quasi si stupisce che l' abbiano messo a parte di cose del genere. Poi capisce a cosa sia dovuto tutto ciò: fiducia. La cosa gli procura una grande soddisfazione. Il suo obiettivo primario è ancora il denaro, ma forse non è più quello assoluto.
Ma basta pensare a lui, ha accettato questo caso perchè spera con esso di esorcizzare un suo fantasma. Poiché alla base del suo cambiamento c'è stato un evento traumatico che non è mai riuscito a superare pienamente. Ora si trova qui, presso la sede dell' ultima congregazione religiosa ancora non derubata. Baker è certo che il suo caro, vecchio amico si presenterà qui soprattutto perchè... ecco, non è che sia una cima. Non deve aspettare molto: ad un tratto un rivolo acquoso oltrepassa il muretto che circonda l' edificio e l' Uomo Sabbia gli si para davanti.
"Ok, Hydro-Man. Corsa finita".
L' acqua assume le note fattezze dell' ex mozzo Morrie Bench:"Ma guarda un po', avevo sentito che eri tornato ad intendertela con quei mentecatti dei Vendicatori, ma credevo fossero tutte balle. Ancora mi deludi, dunque".
"Lasciamo perdere i saluti di rito ed andiamo al sodo: arrenditi ed avrai qualche speranza di ricevere un trattamento gentile da parte mia".
Hydro-Man scoppia a ridere:"Ma sentilo, Flint Marko che parla come un finto supereroe. Si nota ad occhio che non ne hai né la stoffa né la personalità. Comunque, giusto per darti una delusione, rifiuto la tua proposta!".
Morrie Bench trasforma la parte inferiore del suo corpo in acqua e balza contro l' Uomo Sabbia, che però evita agilmente il suo attacco. Bench ci riprova, ma ottiene lo stesso risultato.
"Cosa c'è, Marko?" esclama Hydro-Man "Hai paura di fonderti nuovamente con me?".
"Non è stata affatto una bella esperienza. E smettila di chiamarmi Marko. Io sono William Baker!".
"Raccontalo a tua madre!" grida Bench effettuando un' altra sortita. Che stavolta va a segno: la sua massa acquosa penetra nel corpo sabbioso di Baker. Se però Hydro-Man fosse un tipo sveglio ed intelligente avrebbe probabilmente notato che in quest' ultima occasione l' Uomo Sabbia non ha fatto nulla per evitare il suo attacco e gli sarebbe venuto qualche dubbio. Ma appunto non è questo tipo.
"Cosa..." parte della testa del criminale fuoriesce dal corpo dell' Uomo Sabbia "Cosa mi hai fatto, Marko? Sono bloccato, non riesco a distruggerti!".
"Morrie, Morrie, Morrie... Ora pensa un attimo, lo so che per te è una cosa difficile ma fallo: credi davvero che ti avrei affrontato senza prendere delle contromisure? Tra i miei compagni nei Vendicatori vi è anche uno che di acqua se ne intende, Stingray, che ha modificato temporaneamente l' interno del mio corpo sabbioso contro le fusioni fangose".
"Che... che mi sta succedendo?".
"Tra un po' potrai uscire, ma solo questo riuscirai a fare: infatti entro cinque secondi la tua massa acquosa muterà in creta".
"Fo... Fottiti, Marko".
"Ehi, sono William Baker, ricordi?".
Il copione poi è già stato scritto: Hydro-Man fuoriesce dall' Uomo Sabbia e cinque secondi dopo il suo corpo, dopo aver riassunto un aspetto interamente umano, si trasforma in creta. Fine della storia.
Baker lo solleva con una mano e si allontana:"Prega che io abbia la presa salda, Morrie. Pensa che peccato se ti frantumassi in mille pezzi, correresti il rischio di non riformarti più. Sai qual è la differenza tra noi? Che tu sei e sarai sempre un perdente, mentre invece io sono riuscito a lasciarmi alle spalle tutto il... fango che avevo accumulato nella mia vita precedente. Niente male per un 'mentecatto', vero?".

FINE